Per la cresta Tiefenmatten (cresta Ovest).
La parete ovest della Dent d'Herens e la cresta Tiefenmatten che sale in vetta a partire dall'angolo dx in basso della foto. Il Cervino sullo sfondo. Gita lunga, non banale e di gran soddisfazione. Un viaggio.
A seguire arriveranno un po' di dettagli e qualche foto ricordo.
martedì 13 luglio 2010
giovedì 8 luglio 2010
Notturna di San Giorgio, ..alla deriva
Ieri sera, un'altra classica del Campionato CanavesanoUISP. Caldo afoso, poche zanzare (miracolo), e tanta birra nelle gambe, per chi ne avesse avuta. Io non ce l'avevo. E non è stata una sorpresa: non mi sto più allenando. In più, cupi pensieri lavorativi che mi ronzavano in testa hanno fatto il resto. Ho corso metà gara vicino al mio limite, per poi calare il ritmo nella seconda metà, che tra l'altro era in discesa. Respiro sempre incasinato, movimenti impacciati..sensazione di essere fuori posto.
7,6 Km totali in 31'27 cioè 4'08/Km. Allenarsi!
7,6 Km totali in 31'27 cioè 4'08/Km. Allenarsi!
mercoledì 7 luglio 2010
Gita lago di Pietra Rossa (..quasi)
Fine settimana scorso dedicato ai bambini. Abbiamo pensato di andare tutti quanti a dormire al lago di Pietra Rossa (2553 m.) in alta Val d'aosta. Avevo visto il lago qualche anno fa, durante la salita al monte Colmet, e ricordo che la vista di quello specchio d'acqua mi aveva lasciato letteralmente senza fiato. Mi pareva bello tornarci tutti assieme.Sabato nel primo pomeriggio partiamo dunque tutti e quattro dal Colle S. Carlo (1970 m.). diretti al ns. lago. Circa a metà percorso, alle 15 in punto, siamo sorpresi da un forte temporale che ci fa optare per fermarci al lago di Arpy, tappa intermedia lungo il sentiero. Qui, sotto alla pioggia che inizia ad abbattersi, montiamo in fretta la tendina. L'imprevisto è servito. Ma non tutto il male vien per nuocere: non avevo realizzato che la stagione è ancora indietro e in alto, proprio in direzione del lago di Pietra Rossa, ci sono ancora molti nevai... la salita in giornata avrebbe sicuramente riservato qualche sorpresa.
Nel giro di un paio d'ore il temporale si esaurisce e rimaniamo soli sulle sponde del lago di Arpy, solitamente affollatissimo, e ora deserto e avvolto da suggestive nubi. Serata tranquilla, bambini felici. Domani comunque proveremo a salire. Notte stretta (in 4 in una tenda da 2).
Domenica. Bella giornata. Saliamo per il tortuoso sentiero via via sempre più su neve che rende il percorso non banale. Alla fine Carola ed Ema hanno le scarpe e i piedi bagnati e gli ultimi nevai sono un po' troppo lunghi e ripidi per loro. Scendiamo con in po' di amaro, ma a loro il mancato lago sembra non pesare per nulla.
[Rododendri e tenda sotto alla pioggia al Lago di Arpy]
[Freccia rossa: il punto massimo raggiunto domenica
Freccia blu: lago di Pietra Rossa]
lunedì 5 luglio 2010
Gara di Agliè, serenamente piantato
Con gran ritardo, ecco qualche impressione della gara serale ad Agliè, corsa Mercoledì scorso. Serata tranquilla con molti blogrunner presenti e solite belle-facce note e di ogni età: ormai di vista ci conosciamo praticamente quasi tutti (e dire che siam più di 200!). Quello delle gare notturne canavesane è un circolo di irriducibili che si ritrovano per rivivere la magia di una serata in perfetta simbiosi con se stessi, gli altri, l'ambiente. E si spera sempre anche con il cronometro e la classifica, (che poi ...è l'unica cosa che conta! ah, ah!!)
La mia gara è stata una sorta di esperimento: consapevole di non aver ancora recuperato la fatica di domenica scorsa, sono al via con le gambe pesanti e goffe. Unica speranza è che questo handicap possa essere compensato da quello che di fatto è stato un allenamento in quota (tra sabato e domenica ero tra i 3 e i 4000 m.). Speranza vana! Dopo il via sono piantato come non mai. Non solo: ad una sensazione di gambe impastate, si associa un disagio di fiato..tanto che al primo Km arrivo a battere a 180bpm mentre poi mi assesto sui 155- 160.
Corro comunque molto sereno, sul nuovo percorso, molto bello: prima tra le vie della cittadina, poi all'interno del grande parco dell'incredibile castello, infine su asfalto, per lunghi rettilinei in mezzo ai campi. Corro tutta la gara a vista con Guido, Stopprina e Enfia, arrivando praticamente tutti assieme. Quasi 9 Km in 34'40" a 4'23 al Km.
giovedì 1 luglio 2010
Fletschhorn (3993 m.) - Parete Nord
Colpo gobbo il weekend scorso, con la salita a questo quasi-quattromila svizzero, che si trova poco prima del Sempione.
La nonna disponibile per i bambini, il meteo favorevole, l'amico Lorenzo che tiene sempre d'occhio le condizioni in quota, ci permettono di fuggire da Torino già sabato mattina, recarci oltre Domodossola e il confine svizzero, fino al bucolico paesino di Simplom. Poco sopra di esso lasciamo l'auto (loc. Rossbodestafel, 1920m). Giornata fantastica: da lontano si vede già la via di salita, alla destra degli enormi seracchi che incombono dalla vetta. La via è nota come "Via dei Viennesi", uno scivolo di circa 800m. a 45-55°. Fatto il materiale ci incamminiamo per il sentiero che in 3 ore di morene prima e un ripido nevaio poi, porta al Bivacco de Zen (3014 m.). Troviamo lì due alpinisti veneti col ns. stesso obiettivo, e due genovesi intenzionati a salire la parete per poi ..scenderla in sci!
Il pomeriggio trascorre lento, scrutando la via, fondendo neve per fare acqua, cucinando e sonnecchiando.
A sera ci raggiungono anche due svizzeri, così da saturare il bivacco (9 posti in tutto) rendendo un po' claustrofobica la notte.
Domenica 27. Sveglia ore 2.30. C'è luna. Ci leghiamo e siamo in marcia alle 3.30 circa, subito sul ghiacciaio. Ore 4.30 siamo sotto alla parete e passata facilmente la crepaccia terminale iniziamo il viaggio. Il pendio è interrotto solo a metà da un isolotto roccioso, dove è possibile fa riposare un po' i polpacci. Lungo la salita la pendenza della parete aumenta fino a toccare i 60° pochi metri prima della cresta. Sbuchiamo alle 7.30 dopo 3 ore di salita costante, su neve perfetta. Da qui, proseguiamo per cresta fino a raggiungere la spaziosa vetta, accompagnati da diverse cordate che sono salite dalla via normale. Sento mancare l'ossigeno, ma il meteo è perfetto, con poco vento e sole. La vista è incomparabile, verso una miriade di vette alla maggior parte delle quali cui non riesco a dare il nome.
Da valle salgono parecchie nubi e la via di discesa che dobbiamo percorrere sarà lunga: è la cresta Breitloibgrat, non difficile (PD) ma neanche banale. Esposta, necessita di molta concentrazione. Siamo facilitati dalle tracce lasciate nella neve due cordate che l'hanno percorsa prima di noi. Dall'alto, osserviamo le ultime curve dei due genovesi temerari che raggiungono la base della parete, dopo averla scesa in sci. Alla fine, terminiamo la ns. faticosa cresta. Ci rimane una traversata su ghiacciaio alla base della parete per poterci ricongiungere al bivacco, un po' faticosa per la neve è ormai molle: Son le 14.30: son 12 ore che siamo in girulla! Poi la discesa verso la macchina...
Solo pochi giorni fa non avrei mai creduto di riuscire ad organizzare un'uscita così prestigiosa e di soddisfazione. Il merito va soprattutto a Lorenzo.
La nonna disponibile per i bambini, il meteo favorevole, l'amico Lorenzo che tiene sempre d'occhio le condizioni in quota, ci permettono di fuggire da Torino già sabato mattina, recarci oltre Domodossola e il confine svizzero, fino al bucolico paesino di Simplom. Poco sopra di esso lasciamo l'auto (loc. Rossbodestafel, 1920m). Giornata fantastica: da lontano si vede già la via di salita, alla destra degli enormi seracchi che incombono dalla vetta. La via è nota come "Via dei Viennesi", uno scivolo di circa 800m. a 45-55°. Fatto il materiale ci incamminiamo per il sentiero che in 3 ore di morene prima e un ripido nevaio poi, porta al Bivacco de Zen (3014 m.). Troviamo lì due alpinisti veneti col ns. stesso obiettivo, e due genovesi intenzionati a salire la parete per poi ..scenderla in sci!
Il pomeriggio trascorre lento, scrutando la via, fondendo neve per fare acqua, cucinando e sonnecchiando.
A sera ci raggiungono anche due svizzeri, così da saturare il bivacco (9 posti in tutto) rendendo un po' claustrofobica la notte.
Domenica 27. Sveglia ore 2.30. C'è luna. Ci leghiamo e siamo in marcia alle 3.30 circa, subito sul ghiacciaio. Ore 4.30 siamo sotto alla parete e passata facilmente la crepaccia terminale iniziamo il viaggio. Il pendio è interrotto solo a metà da un isolotto roccioso, dove è possibile fa riposare un po' i polpacci. Lungo la salita la pendenza della parete aumenta fino a toccare i 60° pochi metri prima della cresta. Sbuchiamo alle 7.30 dopo 3 ore di salita costante, su neve perfetta. Da qui, proseguiamo per cresta fino a raggiungere la spaziosa vetta, accompagnati da diverse cordate che sono salite dalla via normale. Sento mancare l'ossigeno, ma il meteo è perfetto, con poco vento e sole. La vista è incomparabile, verso una miriade di vette alla maggior parte delle quali cui non riesco a dare il nome.
Da valle salgono parecchie nubi e la via di discesa che dobbiamo percorrere sarà lunga: è la cresta Breitloibgrat, non difficile (PD) ma neanche banale. Esposta, necessita di molta concentrazione. Siamo facilitati dalle tracce lasciate nella neve due cordate che l'hanno percorsa prima di noi. Dall'alto, osserviamo le ultime curve dei due genovesi temerari che raggiungono la base della parete, dopo averla scesa in sci. Alla fine, terminiamo la ns. faticosa cresta. Ci rimane una traversata su ghiacciaio alla base della parete per poterci ricongiungere al bivacco, un po' faticosa per la neve è ormai molle: Son le 14.30: son 12 ore che siamo in girulla! Poi la discesa verso la macchina...
Solo pochi giorni fa non avrei mai creduto di riuscire ad organizzare un'uscita così prestigiosa e di soddisfazione. Il merito va soprattutto a Lorenzo.
[La Polisportiva al Bivacco de Zan]
[Il Fletschhorn: a dx la via di salita, a sx, contro il cielo, la cresta di discesa]
[Alba, nei pressi dell'isolotto roccioso a metà parete: Silvia e Lorenzo]
[La parte superiore della via]
[Silvia e Lorenzo in procinto di sbucare sulla cresta. "E' finita!!"
[Foto di vetta. Sullo sfondo c'è il Gruppo del M. Rosa]
[L'inizio della via di discesa: riusciremo a star fuori dalle nuvole?]
[L'attraversamento del ghiacciaio per tornare al bivacco]
Pubblicato da
Enrico
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