mercoledì 31 dicembre 2008
Attività di fine 2008
Con: Zia Giulia, Zio Stefano, le cuginette Margherita, Bianca, Elisabetta, i nonni Franco e Maria Luisa e con la partecipazione straordinaria di... zio Joe.
Le peripezie natalizie ci portano per 5 giorni nella Ca'PeterPan, in un angolo del freddo e nevoso canton Ticino, ospiti "delle cuginette". Si registano le seguenti attività, testimoniate dalle relative foto:
Sci da discesa: Silvia, Stefano, Bianca, Elisabetta, Carola, Emanuele.
Snowboard: Margherita (gara con podio: 1a classificata!).
Sci fondo: Enrico, Stefano, Silvia, Franco.
Slittino: Elisabetta, Enrico, Carola
Artistico su ghiaccio: Maria Luisa
Racchette da neve: Giulia
Bianca in gara di fine corso
domenica 21 dicembre 2008
Uuuuna splendida giornata...
Giornatona (dalle 9:30 alle 17.00) su e giù per le piste di sci di Bardonecchia. Dopo le nevicate dei giorni scorsi, oggi soffia vento di fohn, quasi il sole scotta...
domenica 14 dicembre 2008
Sgambeda!
martedì 9 dicembre 2008
La Sgambeda, i propositi della vigilia
giovedì 4 dicembre 2008
Rispolveriamo la tecnica: skating
Questo bel video, che mostra la "pattinata libera" ovvero senza bastoni, aiuta a focalizzare gli automatismi necessari. A noi metterli in pratica durante prossima uscita sulla neve.
I principi di base:
- appoggiare lo sci piatto e bilanciare sopra il peso del corpo,
- avanzare con la gamba il posizione flessa, per poi distenderla nella spinta,
- ottenere un ottimo equilibrio su ognuno dei due sci.
I possibili errori (ed esercizi per correggerli):
- Non usre le braccia per equilibrarsi
- Tenere le gambe flesse e statiche
- Tenere il peso arretrato sulle code
- Torcere il piede in fase di spinta
- Tenere gli sci troppo divaricati e baricentro centrale
- Spingere più con una gamba che con l'altra.
In rosso, il mio personale punto debole (gamba destra spinge leggermante di più della sinistra)....
E il vostro???
domenica 30 novembre 2008
Preparazione alle granfondo (con gli sci)
Le gare di granfondo sono gare internazionali, appannaggio degli atleti d’elite delle varie squadre "lunghe distanze" e qualche volta degli atleti della coppa del mondo (a patto che non ci siano gare in concomitanza). Inoltre l’iscrizione è libera a chiunque sia iscritto ad una delle varie federazioni nazionali. Di fatto, il livello dei partecipanti è il più vario: i primi sono ai vertici mondiali spesso contesi dalle televisioni, poi gli ex-atleti, poi gli amatori di ogni livello.
In qualsiasi modo andranno le cose quest’anno, questa è stata la mia preparazione (in parte ancora da eseguire):
Ho diviso il lavoro in due parti “sovrapposte”: una muscolare (forza e resistenza in palestra, stretching ), e una cardio (capacità, resistenza e potenza aerobica e capacità anaerobiche) cercando di lavorare anche sulla tecnica.
Parte 1 muscolare (1 o 2 sedute di palestra/settimana):
Settembre: Preparazione (serie da 20 - 12 rip.)
Ottobre e Nov: Forza (serie da 10 – 3 rip)
Dic e Genn: Resistenza (serie in circuito)
Nota: no esercizi per le gambe: solo braccia e parte alta.
Parte 2 cardio (corsa, skiroll, roller, bici, sci):
Settembre: CA, PA, RA
Ottobre: RA e CAN
Novembre: PA, CA
Dicembre: CA, RA
Gennaio: CA e lavori misti di richiamo
Nota: CA=capacità aerobica; PA=potenza aerobica; RA=resistenza aerobica; CAN=capacità anaerobiche varie.
Obiettivo desiderato (e non sempre rispettato): volume settimanale da Lunedì a Venerdì (somma tempi parte 1 e parte 2) = 6ore 30min.
Il tutto dovrebbe permettermi di arrivare alla Marcialonga (fine gennaio) al top delle mie possibilità attuali per poi mantenere il più possibile la forma fino alla Engadiskimarathon (inizio marzo).
Obiettivo finale: tornare al livello anni 2000-2002, cioè gli anni in cui ho conseguito i risultati migliori.…….son curioso di vedere come va a finire.
sabato 29 novembre 2008
Val Troncea: incontro con la lepre
Al mio arrivo (10.30) l’aria è a -7°. L’ambiente è eccezionale: gli abeti sono carichi di neve e tutto luccica per il riflesso del sole. Ogni tanto i rami lasciano cadere d’improvviso la neve accumulata, creando una cascata di cristalli. Inspiegabilmente c’è pochissima gente.
Pattino su una neve molto soffice (ovviamente non trasformata) e dunque “difficile” da gestire: bisogna essere molto progressivi nelle spinte di braccia e gambe per non “sfondare” la neve e perdere potenza. Molto didattico (praticamente l’opposto dello skiroll). Giro un po’ nella parte bassa del tracciato, poi mi porto su per la Val Troncea, tutto in “doppia spinta".
La pista scorre lenta in salita sotto agli sci, fino al giro di boa: si attraversa il torrente su di un ponte (sommerso dalla neve) e si incomincia a scendere veloci verso valle. Qui avviene l’incontro: sto sciando in discesa all’ombra sulla pista intonsa (solo uno sciatore è passato prima di me, ne vedo le tracce), e pattino in posizione raccolta, cercando di scivolare il più lungo possibile…qualcosa scatta alla mia destra…è una grossa lepre grigia, bellissima…procede in direzione parallela alla mia, alla stassa velocità, sarà distante 4 metri…si muove a balzi, velocissima, e ad ogni balzo sprofonda tutta nella neve per subito riemergere. Se tiene questa direzione vuol dire che non vuole scappare... no anzi...sto sciando CON la lepre! Poi d’improvviso accelera, si porta davanti a me, sale sulla pista battuta, taglia a sinistra e scompare tra gli abeti. Mi fermo incredulo e mi guardo intorno. Ci sono solo io.
venerdì 21 novembre 2008
Corsa "pendolare"
In cosa consiste in pratica? all'interno di una seduta di corsa ad es. a ritmo medio, per il quale è definita un intervallo di frequenza cardiaca di 142 - 155 (è un esempio), si corre a 142 battiti e lentamente si aumenta la velocità (e quindi la frequenza) fino ad arrivare a 155 (inizia a suonare l'allarme impostato sul cardio), quindi si diminuisce il ritmo lentamente fino a ritornare 142 (risuona il cardio)... a questo punto si accelera nuovamente e così via, fino alla fine dell'allenamento. L'accelerazione e la decelerazione devono essere modeste, così da far durare ogni ciclo svariati minuti.
La stessa cosa può essere fatta facendo un lento o un veloce.
Vantaggi: servirebbe a far lavorare il cuore a tutti i ritmi possibili; rende più efficace la seduta di allenamento. Secondo voi è vero?
Qual'è la vs. esperienza?
domenica 16 novembre 2008
Saluto alla neve
Mentre Silvia fa la prima sci-alpinistica della stagione, Carola, Emanuele e il sottoscritto "operano"in Val Troncea.
Partenza da Ciapili (1667 m.), poco oltre Ceresole Reale. La compagnia, formata in tutto da 5 sciatori, intende raggiungere la vetta della Costiera dell'Uja, ma per cause ancora da accertare (ufficialmente un guasto alla bussola), viene invece raggiunto il prestigiosissimo Colle del Nel, passando per il Rif. Jervis. Degne di nota, le condizioni eccezionali della neve (polvere) e la carica umana del gruppo.
[trascrizione dello stringato racconto fatto al rientro da Silvia]
Pista di fondo di Pragelato.
A dir la verità, mi illudo di trovare un modo di parcheggiare i 2 nani e farmi un'oretta di passo alternato in solitudine, sul filo della soglia aerobica...
Invece, tra l'entusiasmo di Carola e la strenua opposizione di Ema, affittiamo 2 paia di sci da fondo e ci avviamo tutti e tre pian piano su per la valle. Per fortuna prevale l'entusiasmo e riesco a farli sciare per un ora esatta, compreso un inebriante ritorno a valle in discesa. In totale copriamo la folle distanza di 2 Km...
Segue uno stage di bob (con spettacolari ribaltamenti) e una nuovo teatrino di Ema all'affittasci: non vuol infatti restituire l'attrezzatura... Il titolare del negozio, il gentilissimo Sig. Lello, colpito da tanta determinazione (leggi capriccio) gli regala pure un fantastico berretto di pile. E uno ovviamente anche a Carola.
martedì 11 novembre 2008
Intermezzo fiacco...
In compenso, qualche foto della Poli, dagli ultimi finesettimana...
giovedì 30 ottobre 2008
Come spiegare ai figli perchè tu corri sempre e non vinci mai
Una mia amica (polisportiva) mi manda questo. Leggete a vostro figlio la favola, poi chiedetegli di rappresentarla con un disegno....
Favola dei caprioli corridori
Nel Bosco di Olimpia vivevano dieci caprioli,che per spirito olimpico si sfidavano spesso in gare di corsa.
Il capriolo Déciolo,arrivava quasi sempre ultimo,per cui un bel giorno
comunicò ai suoi amici che si era stufato e non avrebbe corso più.
Gli altri caprioli scrollarono la groppa ridacchiando,tranne quello che si chiamava Nònolo,che diventò improvvisamente triste: infatti da quel giorno cominciò ad arrivare spesso ultimo lui. Finchè decise di seguire l'esempio dell'amico,
e si ritirò a brucare l'erba in una radura.
Nelle corse che seguirono ecco che il capriolo Ottolo divenne quello che perdeva più corse. Si ritirò anche lui, e in seguito, uno dopo l'altro la stessa sorte toccò a
Séttolo, Séisolo, Cìnquilo, Quàttrolo, Tèrzolo e Secòndolo.
Il capriolo Prìmolo, rimasto solo a correre, per qualche tempo fu contentissimo e si pavoneggiava, proprio come un pavone, perchè affrontava le corse senza nemmeno più allenarsi, senza seguire nessuna dieta, e senza ansia. Ma dopo qualche tempo si accorse che era rimasto anche senza contentezza.
Dopo averci pensato su per qualche giorno prese una gran decisione, e convocò nel bel mezzo del bosco tutti gli altri caprioli. Salì su di un tronco rinsecchito e parlò così:
"Amici miei, vi prego, tornate a correre con me! Mi sono accorto che per avere una gara occorrono anche quelli che arrivano ultimi, e i penultimi, e i terzultimi e così via. Non esiste nessuna gara dove tutti arrivano primi, nemmeno ad Olimpia!
E vi dirò di più, a rigor di logica bisognerebbe assegnare i premi cominciando dal fondo, perchè ci vuole più coraggio e spirito sportivo a gareggiare sapendo già di non poter vincere!"
Tutti i caprioli applaudirono battendo gli zoccoletti e gridando "Hip hip urrah" e tutti ricominciarono a correre allegramente senza più curarsi affatto del piazzamento.
domenica 26 ottobre 2008
Skiroll: gara di Lesa...con coppa!
Enrico
Lesa. Tranquillo paesino sulla sponda del Lago Maggiore, Giornata autunnale, ma con temperatura ancora estiva. Alle 9 ci troviamo nello spiazzo subito dietro alla spiaggia a provare il percorso. Quest’anno non siamo in molti, a causa di un’altra gara di skiroll a Lecco. Questo spiegherà poi la classifica…
Il percorso prevede 2 Km velocissimi e tortuosi attraverso le case del paese, poi l’imbocco della strada che con alcuni tornanti sale fino alla fraz. Di Calogna. Totale 8,5 Km per 350m di dislivello.
Questa la mia cronaca:
Ore 10: Tre, due, uno, partiti! Tratto in piano velocissimo…si assestano le posizioni …davanti a me ne conto 6. Decido presto di passare il concorrente che mi precede, ma l’operazione non mi riesce: provo a dx..non trovo lo spazio…poi a sx, niente...nel frattempo la stradina (che è chiusa ai lati da due muri) sbocca sulla statale (lungo il lago) per un tratto in discesa: sono affiancato al concorrente: il percorso si infila nuovamente tra le case con due curve a S nei pressi di una chiesa: il momento è delicatissimo: voliamo affiancati …io continuo a ripetergli “occhio a sinistra, occhio a sinistra, …”. Nella curva sfioro il marciapiede, poi -con la coda dell’occhio- vedo sopraggiungere Enrico C. all’estrema destra… doppia curva, in tre ..affiancati! Non c’è spazio..vado in collisione col concorrente alla mia destra, sento Enrico che dice qualcosa…alla fine, siamo miracolati e nessuno si fa male (qualche santo ha interceduto)…dei tre, riesco a passare per primo, dunque in sesta posizione.
Ancora tra le case, raggiungo un altro concorrente nei pressi di un riporto di porfido, poi lo supero infilandomi così sotto al cavalcavia della ferrovia. Questo punto rappresenta la fine del tratto in piano e inizio della salita. Quinta posizione.
Trovo un buon ritmo col passo doppio. Il cardio è alto ma nei limiti (174 , 176.). Molto lentamente mi porto sotto al concorrente che mi precede sempre spingendo in doppio. Dopo un tornante, sfruttando un punto di asfalto molto buono, lo supero. Sono quarto.
Lui però, giustamente, mi si incolla dietro. Andiamo così avanti per un po’, fino a quando mi accorgo che dietro di me non ne ho uno, ma due! Già, il concorrente che ho superato prima del cavalcavia stava allora solo scaldando il motore….li sento che si incitano (sono dello stesso club) “..non mollare!”. A questo punto mi passano tutti e due…forse sto diminuendo leggermente il ritmo…e mi staccano decisamente
Negli ultimi 2 Km mi spremo come un limone, ma la mia posizione rimane invariata. Sesto assoluto.
Totale 28’30”. Un minuto e mezzo meno dell’anno scorso.
NOTA:
Ebbene sì, 3° di categoria. Piazzamento inatteso e importante perchè ..mi ridà un po’ di credibilità in famiglia, agli occhi di Carola ed Emanuele. Non più la solita imbarazzante domanda di rito al mio ritorno: “Papà: hai vinto?” ..pausa “Beh...NO, ma…” e intanto vederli che alzano gli occhi al cielo con espressione delusa.
Carola oggi corre dal fratello annunciando la buona novella “..papà è arrivato terzo!”.
domenica 19 ottobre 2008
Triathlon Valle Angrogna
Bella giornata di sole, bella gara, tra l'altro organizzata dalla mia società (Sport Club Angrogna). Faccio solo la prima frazione di Skiroll (6,8Km). Sono anche previste una frazione in Mountain Bike (11Km) e una di corsa (6 Km), sia per squadre da 3 atleti, sia per triatleti.
Dunque skiroll, ovviamente in salita: partenza da Luserna S. Giovanni (Val Pellice) e arrivo in piazza ad Angrogna. Condizioni delicate: l'asfalto bagnato (ieri ha piovuto) e scivoloso per gran parte del percorso impedisce di sfruttare appieno la spinta di gambe e costringe ad utilizzare molto la spinta di braccia.
La gara è veramente breve: pattino cercando di rendere al meglio e l'arrivo mi coglie di sorpresa dopo 22'35". Sono 17° su 32.
Pulsazioni medie: 165: sono molto basse. Mi le sarei attese intorno a 175. Forse è dovuto al fatto che non ho fatto riscaldamento. Mi coglie un dubbio: avrei potuto spingere molto di più? Forse no. Misteri cardiologici...
domenica 12 ottobre 2008
Skiroll a Dronero
Grande cavalcata lungo il fondo della Val Maira, con partenza dal bel paesino di Dronero e conclusione ad Acceglio (1200 m.), 35 Km più avanti e 578 m. più in alto.
La gara, organizzata dall’ Associazone Pattinatori Savonesi, cappeggiati dall’ormai quasi mitico Flavio Becchis, è stata perfetta: una giornata di sole, fresca ma non fredda, una valle magnifica, invasa dai colori dell’autunno, una strada perfettamente chiusa al traffico veicolare, e con asfalto nel complesso buono, un pool di atleti di elite (il livello medio era veramente alto) e una buona partecipazione tra le categorie giovanili. Unico rammarico non aver teminato la gara al cospetto della imponente Rocca Provenzale. Peccato, sarebbero stati 42 Km esatti, ma la strada non era agibile e poi- a pensarci bene- 35Km son già abbastanza! Ha vinto in solitaria l’intramontabile Alfio Di Gregorio, che ormai è leggenda in questo sport. Dietro a lui per tutti è stata dura battaglia…
La mia gara.
A Dronero noi vecchi siamo in 46. Il mio numero di pettorale (42) non mi consente una buona posizione di partenza, ma l’ampia strada dove si effettua il lancio permette bene di assestare le posizioni: al via guadagno subito terreno sui miei vicini, mentre i primi là davanti scattano come molle. Il viaggio è iniziato… Presto ci troviamo in un bel trenino di 7 o 8, il terreno è scorrevole. Si procede col “lungo”. I Km passano (ogni Km è segnato in terra con vernice), il treno lo tiriamo a turno io e uno di Montebelluna…la situazione è esaltante perché pian piano guadagnamo metri su un concorrente solitario che ci precede di circa 200m. Non mi risparmio di gambe, né di braccia. Mi sembra anche si sciare bene. Il cardio è un po’ altino…
Dopo circa 5Km mi giro e noto che il nostro trenino si è ridotto a 4….e così avanti per altri fantastici 5 Km.
Al decimo Km la pendenza aumenta leggermente e io capisco subito di essere fregato: il ritmo cambia, oltre al “lungo” si fa un po’ di “doppio”. Non so perché ma non tengo più e devo calare leggermente, ma quanto basta per staccarmi dai tre, che non riprenderò più.
Per me inizia un lungo tratto da solo. Non che vada male, continuo con ritmi alti, ma il fatto di non avere riferimenti di altri atleti non mi aiuta sicuramente. Mi impongo di sciare bene. Ogni passo deve essere perfetto. Al Km 23, la crisi…manca la benzina..solo ora mi ricordo che avevo conservato un po’ di enervitene per questa gara, ma chissà perché non l’ho preso con me. Si, ho bevuto ai 2 rifornimernti qualche sorso di gatorade, ma quel che manca è la benzina. Vado avanti per 3 o 4 Km in crisi, mi giro preoccupato di vedere spuntare qualcuno in rimonta… E così è. Fumineo sopraggiunge un atleta del mio stesso club che mi supera…mi attacco a lui e tengo forse per un Km, poi devo lasciarlo. Al traguardo mi darà 2’ e mezzo.
Di nuovo sono solo ma da lì a breve la crisi passa così come era arrivata: sento nuove forze arrivare. Gli ultimi 8 Km li macino a buon ritmo (almeno mi sembra), supero Silvia che è partita in pattini con le altre donne e fa (ovviamente fuori gara) il percorso di 25 Km, e mi porto finalmente all’arrivo. 1ora 46 min 7 sec. (20Km/h di media).
Poi con i bimbi e i nostri amici, su di un bel prato sopra Acceglio, seguirà un piacevole pic nic ove mangerò DI TUTTO….
venerdì 10 ottobre 2008
Marcialonga, la mia storia
La prima volta fu nel 1993: un vera avventura, non ostante fossimo in una valle turistica.
Ero con Marco. Zero allenamento, materiali ridicoli. Arrivammo di notte e piantammo una tenda modello "rimini"in un punto oggi non più noto della buia valle di Fassa. Trascorremmo una notte gelida mangiando un numero imprecisato di merighe preparate da mia madre (altro che dieta dissociata!). La mattina della gara ricordo il freddo glaciale aspettando la partenza. Inspiegabilmente riuscimmo a terminare la gara. Io presi in pieno il morbo, da cui oggi non sono ancora guarito: infatti da quell'anno in poi cercai di farle tutte. Marco, in virtù di qualche amuleto, rimase immune e si dedicò in seguito ad altri sport invernali.
In totale dunque ho fatto 12 edizioni:
dal 1993 al 2001 sempre migliorando la prestazione
dal 2001 al 2005 in netto peggioramento
dal 2005 al 2007 di nuovo migliorando ma.. senza più euguagliare le prestazioni del 2000 e 2001.
Migliore prestazione ottenuta (1999/2000): 553° al 16% della classifica.
Prestazione anno scorso: 1305° al 31% della classifica.
Edizione 2009? mi piacerebbe entro il 22%, ma si accettano scommesse...Nel frattempo è uscito il comunicato che riporto qui sotto. Se a qualche podista venisse voglia di usare anche le braccia...posti ancora ce ne sono, ma non per molto! E poi, occhio al morbo!!!
LA MARCIALONGA CORRE VERSO LA 36.a EDIZIONE. SONO GIÀ 2500 GLI ISCRITTI
- La famosa granfondo si terrà il 25 Gennaio 2009 - Le iscrizioni si chiuderanno a 6000 unità, forse già a dicembre- La gara in stile classico si sviluppa lungo le Valli di Fiemme e Fassa- La Marcialonga fa parte del circuito Worldloppet e della FIS Marathon Cup Celebrati i primi 35 anni nel 2008, la Marcialonga di Fiemme e Fassa si prepara a scrivere un nuovo importante capitolo della propria storia, il trentaseiesimo. Lo farà domenica 25 gennaio 2009, quando la regina delle granfondo italiane aprirà le porte a 6000 fondisti, pronti a scattare da Moena e ad affrontare i 70 km che li separano dal traguardo dello storico Viale Mendini di Cavalese, dove il vincitore riceve dalla Soreghina (l’ambasciatrice della Marcialonga) la corona d’alloro, accolto dal consueto calore di oltre 10.000 persone che ogni anno affollano il rettilineo finale. Una lunga fatica in tecnica classica che, a poco più di tre mesi dal via, ha già raccolto 2500 adesioni, una corsa al pettorale iniziata già in estate ed ora sempre più serrata con l’avvicinarsi dell’inverno e della neve. A sorprendere, ancora una volta, è il numero degli atleti scandinavi, loro che ogni anno vivono il mito della svedese Vasaloppet ma che hanno trovato nella Marcialonga l’atmosfera che tanto piace a loro, veri e propri cultori degli sci stretti, nonché amanti del passo alternato.Si aggiungano gli scenari offerti dalle Dolomiti trentine, il calore della gente delle valli di Fiemme e Fassa, il sostegno e la simpatia dei 1200 volontari impegnati in occasione della gara, ed ecco che la migrazione di massa scandinava alla Marcialonga trova una naturale spiegazione.Già in occasione dell’edizione 2008 gli stranieri al via erano il 60%, per la quasi totalità scandinavi, norvegesi su tutti, con svedesi e finlandesi a seguire. Un trend confermato anche in vista dell’edizione numero 36, con gli iscritti italiani e norvegesi a proseguire pressoché a braccetto (poco più di 800 gli uni e anche gli altri), seguiti dagli svedesi che, allo stato attuale delle cose, sono circa 500.Una Marcialonga sempre più internazionale, quindi, che lo scorso gennaio ebbe l’onore di ospitare nella propria starting list pure uno dei più grandi fondisti di tutti i tempi, il norvegese Bjørn Daehlie, a raccogliere sotto lo striscione d’arrivo (tagliato per 52esimo) un applauso pari a quello tributato al vincitore, anch’esso “vichingo”, ovvero Anders Aukland, in trionfo solitario davanti al fratello Jorgen e agli svedesi Ahrlin, Svaerd e Fredriksson.La Marcialonga 2009 si presenta così, sempre più “scandinava”, forte delle iscrizioni di atleti del calibro di Thomas Alsgaard (grande protagonista delle scene mondiali dalla seconda metà degli anni Novanta fino al 2003, anno in cui conquistò un doppio oro mondiale proprio in Val di Fiemme) e di Hilde Pedersen, già al successo nel 2007. Atleti che, a quattro mesi dal via, avevano già confermato la propria presenza, in attesa dei grandi nomi che anche questa volta si giocheranno importanti punti della FIS Marathon Cup. La Marcialonga, però, non è solo dei campioni, capace di regalare grandi emozioni al pubblico (e di conseguenza anche agli atleti) con la lunga sfilata dei “bisonti”, veri e propri “avventurieri” che partono da Moena con un solo obiettivo: tagliare il traguardo di Cavalese e vincere la personale sfida con la chiusura dei cancelli.La Marcialonga è anche questo, con un altro momento “clou” riservato all’ultimo classificato, atteso sotto lo striscione d’arrivo al pari del vincitore, nonché incoronato e salutato dal classico colpo di cannone e dai fuochi d’artificio. Un arrivo a notte ormai calata, ma salutato ancora da un numerosissimo pubblico, l’emblema di quell’atmosfera Marcialonga “made in Fiemme e Fassa”.Info: www.marcialonga.it
lunedì 6 ottobre 2008
News dalla Sgambeda
domenica 5 ottobre 2008
Rocca della Sella (1508 m.)
Giornata limpida e ventosa. Gita tra i primi colori dell'autunno, con partenza dal paese di Celle e arrivo alla Rocca Sella, dalla cui vetta si ha un eccezionale colpo d'occhio sul tutta val di Susa.
Totale 500 m di dislivello.
Saliamo per un sentiero diretto, che implica una elementare arrampicata che diverte molto i bambini, e scendiamo invece per il sentiero meno ripido.
[Foto dall'alto: la chiesetta sulla cima; Francesco; Emanuele]
sabato 4 ottobre 2008
Compleanno di Francesco
giovedì 2 ottobre 2008
Bike love
Complice qualche giretto nelle ferie estive (Mount Evans!), e il bell’esempio di sempre più gente che si vede in giro…L’ho tirata fuori e ci sono salito sopra. Folgorazione! Manca il tempo per allenarsi? Il prezzo della benzina aumenta? Diventi nervoso in coda ai semafori? Bike is the solution. Voglio dire che è proprio la soluzione ad un sacco di problemi. Nel tempo che trascorrevi in auto, puoi fare tutto: lunghi, medi, veloci, ripetute…e intanto vai dove devi andare. L’uovo di Colombo.
Una passata dalla “Deca” e l’attrezzatura è rinnovata: un bel paio di pedali seri e relative scarpe e un pantalone tecnico per i freddi mesi invernali: sono pronto. Vi terrò aggiornati.
Dimenticavo…è una Olmo, modello Syntex del 1980 o giù di lì. Tutta azzurra. Bellissima…
domenica 21 settembre 2008
Quaranta e non sentirli...
Nel pomeriggio, la rivincita: "Aspettando il Sole", (maco a farlo apposta...), podere secolare adattato ad agriturismo, ospita la compagnia e permette di festeggiare degnamente.
venerdì 19 settembre 2008
Test Conconi: considerazioni
mercoledì 17 settembre 2008
Notturna di Caluso
Bella gara, tutta attraverso le strade del paese: 3 giri tra salite, discese, asfalto, ciotoli, pietre, curve, controcurve. Percorso non semplice.
Parto un po' in sordina, sia perchè ho fatto solo 5' di riscaldamento, poi perchè non conoscendo il percorso non voglio tramortirmi al primo Km.
Dopo il primo giro cerco di spingere il ritmo ma senza riuscirci: sono le gambe che proprio stasera non girano…pazienza, sicuramente è dovuto alla bici+lo skiroll di questi ultimi giorni. Il fiato c’è, tant’è che arrivo al traguardo senza sforzo.
Tempo 25’30” per 6,3 Km = 4’03”/Km
52° su 137 = 38%
Questa è l’ultima delle gare podistiche, in vista della stagione invernale…mi smentirò??
domenica 14 settembre 2008
Weekend cultural-sportivo
Sabato 13.
- Enrico: allenamento con skiroll sulla "panoramica" di Torino: salita in pattinato, curando lo stile dei vari passi; discesa il bici. Il tutto 2 volte (usate 2 biciclette!).
- Corsa in salita sulla collina di Superga: tempo record (? dubbio lecito: non si segna mai i tempi..) per Silvia, che sale e scende apparentemente senza sforzo…
- Pattinaggio: Emanuele ai roller (e bicchieri) ai giardinetti sotto casa…e guai a toglierglieli!
.
Domenica 14.
In bici col carrellino fino in Piazza Castello, poi visita al “Museo delle Antichità” e alla annessa mostra “Il Celeste Impero”, suggestive statue dell’armata dei guerrieri cinesi di terracotta risalenti al 200 a.c. Troppa gente però.
sabato 6 settembre 2008
Coppa del Mondo e Campionato Europeo
venerdì 5 settembre 2008
Notturna di Argentera
Corsa podistica. Per me è la ripresa dopo la pausa estiva. Sono allenato ma in maniera assolutamente non specifica: bici, skiroll, pattini, …ma le scarpe da corsa proprio non le metto da un bel po’.
Ore 19, piacevole brezza serale. Mi cambio e pago il prezzo: 5 euro costa il biglietto per riconciliarsi con se stessi e col mondo. 5 euro per 5700 metri di asfalto piattissimo, in mezzo ai campi di mais. Un volo rasoterra senza fiato di una manciata di minuti in completo debito di ossigeno. Ricordo a me stesso che ora tutto quello che conta è mantenere la velocità costante e massima, la mente sgombra ma focalizzata solo sulla prossima falcata. Così è. …Pronti? Via! Un viaggio dura un attimo. Il crono si ferma: 22’41” che vale un modesto ma piacevole sesto posto di categoria.
Chi invece ha fatto sul serio è Igor, sempre più in forma: 2° assoluto a una decina di secondi dal primo, di una decina d’anni più giovane di lui.
P. Medie: 175
P. Max: 183
Vmedia: 3’58”/Km.
44° assoluto su 128 arrivati = 34,3%
domenica 31 agosto 2008
Campionato Italiano Double Pursuit
Enrico, Silvia, Irma, Emanuele, Carola, Donatella, Paolo e Cristina.
Siamo in Val d'Aosta e ovviamente con gli skiroll. Partenza da Chambave e arrivo in località Ollien (Verrayes), cielo velato. Ci sono tutte le categorie ma noi vecchi siamo "solo" in 53. Partenza in classico, poi dopo 5 km, cambio attrezzi e dunque altri 4 Km in pattinato.
Partenza in linea: mi trovo presto assieme a Spirito: lui ha più tecnica, io forse più braccia...la cosa ci permette di avanzare praticamente assieme lungo ai ripidi tornanti fino alla zona cambio. Fin qui ho sentito il ritmo...La frazione in pattinato è invece più difficile: continuo a passare dal passo doppio a quello di salita e al lungo senza trovare una soluzione ottimale.
Comunque reggo fino al traguardo e riesco a non arrivare stravolto: sono 40° in 45'34". puls. medie a 174 e massima a 180. Forse avrei potuto spingere un pelo di più, ma resta di fatto che il livello medio era altissimo...
Silvia ha fatto tutto il percorso in roller approfittando della strada chiusa al traffico.
Nel pomeriggio, colossale mangiata con in area pic-nic con serie di tentativi alla slack-line, montata tra due abeti.
[nelle foto, dall'alto : io medesimo, Massimo, Enrico, Giuliana e Antonella, dello Sporting Club Angrogna]
Foto del mitico Flavio: grazie!