Questa volta siamo andati un po' più lontano. 41 Miglia nautiche in due giorni per raggiungere l'Isola Comacina (da Colico e ritorno), l'unica isola del lago, quasi mitica perchè ben nascosta nelle pieghe del ramo di Como, ..insomma, roba esclusiva, roba da Clooney!
In verità avrei voluto stare via tre o quattro giorni (visitando Bellagio, arrivando poi a Como, e poi a Lecco) ma la mai semplice logistica familiare non ce lo ha consentito. Va benissimo così. E' stata comunque la prima navigazione così lunga con Mira ed ha rappresentato una esperienza nuova, rivelando alcuni aspetti importanti quali: comfort a bordo migliorabile, settaggio per terzaroli migliorabile, l'ottimo aiuto dato dal GPS opportunamente pre-settato, etc.
Partiamo in due, Silvia ed io, con un equipaggiamento simile a quello utilizzato a San Fedelino, ma con in aggiunta due chicche tecnologiche: un power-bank da 6500 mA e un pannellino solare da 15W per garantire sempre la ricarica delle batterie dei telefoni e della macchina foto, del GPS, e di una torcia a luce bianca a 360° per eventuale navigazione notturna.
20 Agosto, ore 11.15. Partenza da Colico nel primo giorno di bel tempo dopo un bella perturbazione durata 3 giorni. Vento da Nord, cielo terso. Il vento è favorevole e ci spinge facilmente verso sud. Dovrei essere contento, tuttavia è questa la condizione tipica per l'ingresso del Fhoen, che qui si chiama San Vincenzo, vento temuto per la sua violenza (fino a 40 nodi!) e durata (soffia anche alcuni giorni di seguito). Sarebbe troppo per noi. Preferisco quindi partire con una mano di terzaroli. Precauzione inutile, poichè dopo neanche un'ora cala del tutto (andiamo a remi per un poco) e quindi entra decisa la tipica Breva da Sud. Si preannuncia dunque una lunga giornata a zig zag verso la nostra mitica isola. Fugato il rischio del San Vincenzo, per una volta son contento di navigare di bolina!
Pranzo... Tra un panino al formaggio e qualche frutto i bordi si susseguono, spesso lunghi da una sponda all'altra del lago, incrociando barche di ogni tipo (cabinati, derive, motoscafi, catamarani, kite, surf, ..). La Breva, che di solito aumenta intorno alle ore 14 salendo a 20 nodi si mantiene invece più moderata e senza alzare la tipica onda corta e fastidiosa ci consente di procedere di buon passo a una media di 3,5 nodi. Il massimo per Silvia intenta a leggere comodamente l'ultimo romanzo sull'ebook (reso un po' impermeabile dopo averlo preparato fasciandolo con della pellicola domopack!). Giornata di gran sole dal quale è necessario proteggersi con creme e occhiali. La pioggia dei giorni precedenti ha pulito l'aria e la vista sulla costa è impagabile con colpo d'occhio sui paesi e i monti circostanti.
Intorno alle 17 siamo all'altezza di Bellagio, il celeberrimo promontorio che divide i due rami di Como e di Lecco. Secondo le intenzioni imbocchiamo quello di Como e ..il vento ci molla quasi improvvisamente. Ammainare la vela e armare i remi!
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[Passaggio davanti a Menaggio] |
Qui il lago è cambiato. I colorati campeggi e le derive sportive hanno lasciato il posto a ville da film con giardini da sogno. Sul lago si vedono solo lussuosi motoscafi in legno (tipo Riva) a volte guidati da personale in divisa! Fanno la spola tra le ville e i paesi... Il lago è sempre più calmo, non ostante vi sia una fastidiosissima e continua onda alzata dai passaggi del battello e aliscafo che raggiungono continuamente Bellagio.
In questo contesto scrutiamo la costa in cerca di un angolo dove trascorrere la notte. Siamo anche pronti a dormire a bordo, all'ancora, ma sarebbe quasi certamente un test scomodo (ma prima o poi arriverà anche il momento). Alla fine proprio dove la costa pare cadere a picco nel lago scorgiamo una amena spiaggetta di ciottoli. Sembra perfetta! Alle 18.00, dopo 7 ore di navigazione, atterriamo.
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[Davanti a noi Bellagio. Il vento inizia a scarseggiare] |
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[Villa Melzi] |
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[senza vento...] |
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[Una lucia, sul far della sera] |