Giorno 10.
Giornata alla spiaggia di Arone, dietro al campeggio. La spiaggia è un po’ affollata ma tutto sommato ben vivibile (la gente – soprattutto stranieri- è discreta). In più, con la sabbia e il fondale che degrada lentamente, è moto gradita a Carola ed Emanuele, che prendono ogni giorno più confidenza con l’acqua. Nel tardo pomeriggio prepariamo gli zaini e ci rechiamo all’inizio del sentiero che porta alla Torre di Turghiu, che domina il promontorio di Capu Russu: è il punto più a Ovest di tutta la Corsica. Dalla mia corsa mattutina dell’altro ieri infatti è nata l’idea di tornare tutti alla torre per trascorrervi la notte e ammirare il tramonto e l’alba. Pare infatti che la cosa sia tollerata dalle autorità locali.
Il sentiero (circa 1h15’) alla luce del tramonto è bellissimo. Alla torre non c’è nessuno se non noi. Bivacchiamo sotto alle stelle rinfrescati da una leggera brezza e col suono lontano delle onde che si infrangono contro agli scogli 400 sotto di noi. Sopra di noi invece stellata indescrivibile.
L’unico preoccupato è Emanuele: teme di essere colpito da una stella cadente…
Fantastico.
Giorno 11.
Risveglio all’alba sul tetto della torre e colazione. Poi rientro alla macchina, quindi al campeggio dove smontiamo tutto. Trasferimento verso nord (avvicinamento a Bastia). Ci fermiamo alla foce del fiume Ostriconi, proprio prima del deserto des Agriates. Qui, montiamo il campo proprio dietro alla spiaggia, al “Camping Ostriconi”.
Giorno 12.
Giornata alla spiaggia di Ostriconi, raggiungibile con bel sentierino che attraversa la palude dietro alla spiaggia, con tanto di guado con acqua alla vita. Giornata ventosa (vento forte da Ovest, mare mosso). Bagno entusiasmante per i bambini. Poi facciamo volare gli aquiloni.
sabato 29 agosto 2009
giovedì 27 agosto 2009
Corsica#4 - Spiaggia di Ficajola
Giorno 8.
Ore 7. Corsa mattutina sulle orme del percorso di Silvia di ieri. Poi però abbandonato l’asfalto mi inoltro per sentiero verso il promontorio di Capu Rossu, fino a raggiungere la torre genovese detta Tour del Turghiu (del 1500, credo) al culmine. La torre è stupenda, tutta in pietra, su 3 livelli con un grosso camino all’interno e una scalinata che sale per metà all’esterno e per metà dentro al muro della torre. In cima la vista è pazzesca, il mare è a picco 400m sotto, il silenzio è totale. Torno presto sui miei passi, da ultimo faticando per il sole ormai alto e per la disidratazione. Ne risulta una corsa di 2h29’. Passo il resto della giornata a galleggiare a “morto” alla spiaggia del campeggio.
Giorno 9.
Corre Silvia: dal Campeggio fino alla Bocca d’Osini e poi giù fino alla spiaggia di Ficajola (15 Km). Dopo colazione, con calma, io e i bimbi la raggiungiamo in auto. Trascorriamo quindi tutta la giornata in questa piccola e stupenda spiaggia incastrata tra due pareti di granito rosso. Molti pesci in acqua (ti nuotano attorno), tuffi e traversi a pelo d’acqua sulle scogliere. Gran giornata, dall’alba al tramonto, terminata raccogliendo sulla strada del ritorno fichi e fichi d’india (da cui evidentemente il nome della spiaggia). Per domani, prevista giornata tranquilla con ..finale a sorpresa..
Ore 7. Corsa mattutina sulle orme del percorso di Silvia di ieri. Poi però abbandonato l’asfalto mi inoltro per sentiero verso il promontorio di Capu Rossu, fino a raggiungere la torre genovese detta Tour del Turghiu (del 1500, credo) al culmine. La torre è stupenda, tutta in pietra, su 3 livelli con un grosso camino all’interno e una scalinata che sale per metà all’esterno e per metà dentro al muro della torre. In cima la vista è pazzesca, il mare è a picco 400m sotto, il silenzio è totale. Torno presto sui miei passi, da ultimo faticando per il sole ormai alto e per la disidratazione. Ne risulta una corsa di 2h29’. Passo il resto della giornata a galleggiare a “morto” alla spiaggia del campeggio.
Giorno 9.
Corre Silvia: dal Campeggio fino alla Bocca d’Osini e poi giù fino alla spiaggia di Ficajola (15 Km). Dopo colazione, con calma, io e i bimbi la raggiungiamo in auto. Trascorriamo quindi tutta la giornata in questa piccola e stupenda spiaggia incastrata tra due pareti di granito rosso. Molti pesci in acqua (ti nuotano attorno), tuffi e traversi a pelo d’acqua sulle scogliere. Gran giornata, dall’alba al tramonto, terminata raccogliendo sulla strada del ritorno fichi e fichi d’india (da cui evidentemente il nome della spiaggia). Per domani, prevista giornata tranquilla con ..finale a sorpresa..
lunedì 24 agosto 2009
Corsica#3 - La Girolata
Giorno 5.
Giornata intensa. Inizio alle ore 7 con 1h.40 di corsa lungo il sentiero “Mare e Monti”, immerso nel bosco. Poi trasferimento in auto fino alla Bocca di Palmarella e superatola, lasciamo l’auto all’inizio del sentiero che porta in 1h30’ alla famosa Girolata, baia con antica roccaforte e spiaggia, raggiungibile solo a piedi o dal mare. Il sentiero è molto ben segnato e si snoda su un costone immerso nel bosco con bei scorci sul litorale nella parte finale. Coi bimbi ci mettiamo poco più di 2h, e arriviamo belli disidratati. I 5 litri di acqua (in 4) che ci siamo portati non ci bastano.
Girolata molto bella, ma dopotutto non all’altezza della fama, per via delle ondate di turisti scaricate di continuo dalle imbarcazioni che fanno la spola da Porto e da Galèria. Niente di male, ma il contesto ne risente un po’. Dopo mille bagni e dopo avere ritrovato due amici conosciuti in campeggio – Riccardo e Marta- facciamo ritorno tutti assieme lungo il sentiero dell’andata, arrivando all’auto dopo il tramonto.
Giorno 6.
Smontiamo tutto e ci trasferiamo più a sud, passando per Porto, per le impressionanti Calanches, e arrivando alla spiaggia di Arone, ove piazziamo la tenda nell’unico (e bel) campeggio esistente, proprio dietro ad una stupenda spiaggia di sabbia finissima. La spiaggia ci appare però molto affollata…
Giorno 7. Silvia corre all’alba per 1h20 esplorando le strade del promontorio. Poi giornata di vero relax tra spiaggia, bagni eterni, e tenda, che abbiamo piazzato praticamente “dentro” a un cespuglio e che risulta in ombra dall’alba al tramonto.
Giornata intensa. Inizio alle ore 7 con 1h.40 di corsa lungo il sentiero “Mare e Monti”, immerso nel bosco. Poi trasferimento in auto fino alla Bocca di Palmarella e superatola, lasciamo l’auto all’inizio del sentiero che porta in 1h30’ alla famosa Girolata, baia con antica roccaforte e spiaggia, raggiungibile solo a piedi o dal mare. Il sentiero è molto ben segnato e si snoda su un costone immerso nel bosco con bei scorci sul litorale nella parte finale. Coi bimbi ci mettiamo poco più di 2h, e arriviamo belli disidratati. I 5 litri di acqua (in 4) che ci siamo portati non ci bastano.
Girolata molto bella, ma dopotutto non all’altezza della fama, per via delle ondate di turisti scaricate di continuo dalle imbarcazioni che fanno la spola da Porto e da Galèria. Niente di male, ma il contesto ne risente un po’. Dopo mille bagni e dopo avere ritrovato due amici conosciuti in campeggio – Riccardo e Marta- facciamo ritorno tutti assieme lungo il sentiero dell’andata, arrivando all’auto dopo il tramonto.
Giorno 6.
Smontiamo tutto e ci trasferiamo più a sud, passando per Porto, per le impressionanti Calanches, e arrivando alla spiaggia di Arone, ove piazziamo la tenda nell’unico (e bel) campeggio esistente, proprio dietro ad una stupenda spiaggia di sabbia finissima. La spiaggia ci appare però molto affollata…
Giorno 7. Silvia corre all’alba per 1h20 esplorando le strade del promontorio. Poi giornata di vero relax tra spiaggia, bagni eterni, e tenda, che abbiamo piazzato praticamente “dentro” a un cespuglio e che risulta in ombra dall’alba al tramonto.
venerdì 21 agosto 2009
Corsica#2 - U Fangu
Giorno 3.
Ieri nuova overdose di sole alla spiaggia antistante al campeggio "Ideal" a Galèria. Questa volta una provvidenziale grotta a pochi metri dall'acqua offre un ottimo riparo del sole. Non siamo ancora abituati a questa luce e questo sole forissimi, dall'alba al tramonto.
Giorno 4.
All'alba Silvia si spara 1h40 di corsa su sentiero. E' in forma.
Più tardi, su indicazione di locals, ci spostiamo nell'entroterra (20 min. di auto), destinazione U Fangu, fiume che scende direttamente dal Monte Cinto, formando delle forre con pozze d'acqua, laghetti, scivoli. Le troviamo dopo alcuni tentativi: posto incantevole e spettacolare. Passiamo praticamente tutta la giornata in acqua, pranzando anche con una enorme anguria (voluta da Carola) faticosamente portata fin qui. Una bella (e dolce) alterativa al mare (salato).
Domani previsto lungo sentiero per arrivare alla famosa spiaggia della Girolata. Vedremo.
Ieri nuova overdose di sole alla spiaggia antistante al campeggio "Ideal" a Galèria. Questa volta una provvidenziale grotta a pochi metri dall'acqua offre un ottimo riparo del sole. Non siamo ancora abituati a questa luce e questo sole forissimi, dall'alba al tramonto.
Giorno 4.
All'alba Silvia si spara 1h40 di corsa su sentiero. E' in forma.
Più tardi, su indicazione di locals, ci spostiamo nell'entroterra (20 min. di auto), destinazione U Fangu, fiume che scende direttamente dal Monte Cinto, formando delle forre con pozze d'acqua, laghetti, scivoli. Le troviamo dopo alcuni tentativi: posto incantevole e spettacolare. Passiamo praticamente tutta la giornata in acqua, pranzando anche con una enorme anguria (voluta da Carola) faticosamente portata fin qui. Una bella (e dolce) alterativa al mare (salato).
Domani previsto lungo sentiero per arrivare alla famosa spiaggia della Girolata. Vedremo.
mercoledì 19 agosto 2009
Corsica#1 -
Vigilia
Domattina imbarco da Genova con la Moby.
Oggi, spesone di generi alimentari (soprattutto frutta e verdura) per iniziare in autonomia la ns permanenza sull'isola.
Da Bastia, viaggeremo –saltando il "dito" – passando Ile Rousse, Calvì e il promontorio della Revellata (già visitati l'anno scorso), per raggiungere Galèria, sulla costa Ovest. In questa zona cercheremo un campeggio (sperando di trovarne qualcuno non "al completo", vista la stagione).
Sarà una giornata lunghetta. Son curioso di sperimentare la strada oltre Calvì, che viene descritta da tutti quelli che l'hanno percorsa come "impressionante".
Giorno 1
Viaggio regolare. Arrivati a Galeria a sera un po' stanchi. Strada con vista magnifica, meno impegantiva del previsto se non per gli incroci con le auto dei "locals": tu ti fermi sul ciglio della strada a picco sul mare (duecendo metri sotto) e loro ti sfiorano procedendo a velocità sostenuta..sarà un giochetto che fanno coi turisti. Contenti loro.
Giorno 2
Galeria, camping Ideal. Abbastanza spastano, ma molto affollato. Stamane Silvia si fa 55 min di corsa sul promontorio. Poi, prima overdose di sole e bagni sulla spiaggia davanti al campeggio. Direi che abbiamo evitato la bruciatura generale, con abbondante uso di creme.. Domani, si vedrà. Si dice che ci siano altre spiagge non lontano da qui.
venerdì 14 agosto 2009
Fondo per la famiglia di Craig Luebben
Questo post è rivolto a chiunque abbia conosciuto Craig e la sua famiglia.
In memoria di Craig è' stato preparata una raccolata di fondi allo scopo di aiutare la sua famiglia, la moglie Silvia e la figlia Giulia. Craig non aveva una assicurazione sulla vita, e ciò rende ancora più importante questa iniziativa.
Per fare una donazione libera, clicca QUI, (poi cliccare sul pulsante GIALLO). L'iniziativa parte dalla Northern Colorado Climbing Coalition, attraverso l' American Alpine Club.
Qui a seguire alcuni link, in ricordo di Craig:
Pubblicato da
Enrico
giovedì 13 agosto 2009
Monte Berlingera (1930 m.)
Oggi, coi bimbi, gita al Berlingera, montagna appariscente affacciata sul Lago di Como.
Partiti da S. Bartolomeo percorriamo il bosco ombroso fino all’Alpe di Mezzo.
Da qui per cresta il sentiero sale alla vetta, caratterizzata da un piccolo ricovero in pietra e cemento –dedicato alla memoria degli alpini caduti - che è stato letteralmente distrutto da un fulmine, qualche anno fa.
Grandi incontri con le curiose capre locali e con due incredibili funghi dall’aspetto sinistro. Ma essendo che alcuni abitanti dell’Alpe di Mezzo ne parlano bene, decidiamo di portarceli fino a casa.
Adesso vado a dormire. Mal di pancia non ce l’ho. Potrei fare molti sogni...
Partiti da S. Bartolomeo percorriamo il bosco ombroso fino all’Alpe di Mezzo.
Da qui per cresta il sentiero sale alla vetta, caratterizzata da un piccolo ricovero in pietra e cemento –dedicato alla memoria degli alpini caduti - che è stato letteralmente distrutto da un fulmine, qualche anno fa.
Grandi incontri con le curiose capre locali e con due incredibili funghi dall’aspetto sinistro. Ma essendo che alcuni abitanti dell’Alpe di Mezzo ne parlano bene, decidiamo di portarceli fino a casa.
Adesso vado a dormire. Mal di pancia non ce l’ho. Potrei fare molti sogni...
mercoledì 12 agosto 2009
Craig Luebben
Craig ha perso la vita Sabato scorso in un incidente in montagna. Aveva 49 anni.
Lui, americano, aveva sposato una nostra cara amica, ligure, compagna di studi universitari. Da allora Craig era entrato anche nella ns. cerchia di amici. Una persona generosa e altruista, sempre attenta alle esigenze degli altri.
Craig era ingegnere, ma aveva seguito da subito la difficile strada di chi vuole vivere della sua passione: era diventato un professionista della montagna. Di lui arrampicatore, guida, fotografo, inventore, scrittore, istruttore, ecc. si può leggere sul web. Io lo voglio ricordare per come l’ho conosciuto, nei momenti trascorsi arrampicando assieme e uniti con le ns. rispettive famiglie.
Positivo, solare, estremamente modesto, sempre curioso per ogni nuovo incontro. Curava ed insegnava- quasi fosse una sua personale missione- le tecniche di sicurezza e la prudenza nell’arrampicata come mai ho visto fare. Tuttavia era consapevole dei rischi legati alla sua attività e in particolare all’alta montagna, come mi disse una volta: it’s statistic. Cioè, facendo tanta attività, diventi statisticamente più esposto ai pericoli oggettivi, a quei pericoli non connessi con la bravura e l’esperienza, ma legati solamente all’Ambiente. E così è stato.
A me lasci una traccia da seguire: il tuo impegno e la tua spontaneità.
Un abbraccio a Silvia e alla piccola Giulia.
Lui, americano, aveva sposato una nostra cara amica, ligure, compagna di studi universitari. Da allora Craig era entrato anche nella ns. cerchia di amici. Una persona generosa e altruista, sempre attenta alle esigenze degli altri.
Craig era ingegnere, ma aveva seguito da subito la difficile strada di chi vuole vivere della sua passione: era diventato un professionista della montagna. Di lui arrampicatore, guida, fotografo, inventore, scrittore, istruttore, ecc. si può leggere sul web. Io lo voglio ricordare per come l’ho conosciuto, nei momenti trascorsi arrampicando assieme e uniti con le ns. rispettive famiglie.
Positivo, solare, estremamente modesto, sempre curioso per ogni nuovo incontro. Curava ed insegnava- quasi fosse una sua personale missione- le tecniche di sicurezza e la prudenza nell’arrampicata come mai ho visto fare. Tuttavia era consapevole dei rischi legati alla sua attività e in particolare all’alta montagna, come mi disse una volta: it’s statistic. Cioè, facendo tanta attività, diventi statisticamente più esposto ai pericoli oggettivi, a quei pericoli non connessi con la bravura e l’esperienza, ma legati solamente all’Ambiente. E così è stato.
A me lasci una traccia da seguire: il tuo impegno e la tua spontaneità.
Un abbraccio a Silvia e alla piccola Giulia.
Pubblicato da
Enrico
sabato 8 agosto 2009
..ed è FERIE!
Incredibile ma vero!!!
quest'anno sembravano non dovessero più arrivare, e io ero sempre più stanco.
Chi lavora duro sa cosa voglio dire.
Adesso un po' di campagna e poi tutta la Corsica da esplorare
..Inshalla..
Pubblicato da
Enrico
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