venerdì 11 settembre 2015

Le mirabolanti avventure di Mira: all'Isola Comacina - PARTE 2

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Fortuna vuole che la spiaggetta di ciottoli su sui siamo atterrati sia una spiaggia comunale, e -data l'ora tarda- assolutamente deserta. Per alare Mira in spiaggia la alleggeriamo preventivamente svuotandola di tutto il suo carico: un materassino di espanso e un paio di giubbotti difendono efficacemente il fondo dai duri ciottoli.
La sera trascorre serena tra un brindisi (dalla impagabile cassa tecnica) e la cena (potage di verdure e minestra knorr). Grazie al meteo favorevole, montiamo solo la camera interna della tenda, che nel buio lascia intravedere le luci della sponda opposta. Romantico...

21 Agosto.  Sveglia e comoda colazione. La notte è stata riposante e stamane soffia un buon vento teso da Nord che dovrebbe spingerci rapidamente alla vicina isola. Così è. Partiamo con una mano di terzaroli e sfiliamo davanti alla famosissima Villa del Balbianello e in breve nel tratto d'acqua che divide la costa dall'isola. Qui il vento è calato e il sole sta scaldando sempre più l'aria. Attracchiamo al pontile del porticciolo comunale e scendiamo in visita al paese di Sala Comacina. Caffè (veramente pessimo) a bar del paese e piccola spesa. Poi di nuovo in barca e ormeggio in boa (anch'essa comunale) vicino all'isola che raggiungiamo a nuoto

L'Isola è un sito archeologico e residenza di un manipolo di ispirati artisti. E' disseminata di rovine di antiche chiese, costruite, distrutte e ricostruite svariate volte. Gli artisti residenti invece si prodigano a realizzare curiose opere che poi collocano in ogni angolo dell'isola... strano posto questa Comacina.

Ore 13 calma piatta. Oggi vorremmo tornare ma se continua così dovremo pensare ad un nuovo bivacco. Alle 14, a remi, in un lago che è un olio, iniziamo il rientro. In aggiunta, Silvia vuole prendere confidenza con la voga (questa sconosciuta) e il risultato è che procediamo a zig-zag per un discreto tratto! Poco dopo le 15 arrivano le prime raffiche forti... E' la Breva di Lecco che scavalca Bellagio e si incanala nel ramo di Como.. Diamo vela ma.. siamo subito costretti a prendere due mani di terzaroli. Bene. Sarà una navigazione impegnativa ma entusiasmante! 

Passato Bellagio la Breva ci investe con tutta la sua forza: guardando sopravento, verso Lecco, si vede solo una distesa creste bianche piuttosto arrabbiate.. Procediamo con lunghi bordi al gran gran lasco e ogni volta preferiamo prudentemente virare anzichè strambare. Mira, sollevata di poppa dall'onda, sembra voglia infilare la prua sott'acqua (e qui io e Silvia controbilanciamo spostando il nostro peso verso poppa) per poi lanciarsi in una planata tra i 7 e gli 8 nodi.  In 3 ore facciamo quello che ieri abbiamo fatto in 6. Alla fine va tutto bene e non ci prendiamo particolari rischi. Va detto però che oggi Silvia non ha potuto leggere il suo amato ebook! Anzi, per 3 ore filate non ha proferito parola!
Alle 18 siamo a Colico. 




[Arrivo alla spiaggia del bivacco]
[L'aperitivo, contenuto nella "cassa tecnica" grigia]
[Il nostro campo]
[Vento in poppa di primo mattino]
[La Villa del Balbianello col suo parco]
[Attracco a Sala Comacina]
[Polisportiva nella pizza di Sala Comacina]
[Sala comacina: vista sull'isola]
[Il Bar Milani]
[Mira in boa fotografata dall'isola]
[Lo sbarco]
[scavi archeologici nella Chiesa di San Giovanni]

[Selfie, in una delle opere degli artisti residenti]

[Mira... arrivooo!]

[Ritornati, dopo una impoppata di 3 ore!]

[Mira con due mani di terzaroli]


[La rotta: 41 miglia totali]

mercoledì 2 settembre 2015

Le mirabolanti avventure di Mira: all'Isola Comacina - PARTE 1

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Questa volta siamo andati un po' più lontano. 41 Miglia nautiche in due giorni per raggiungere l'Isola Comacina (da Colico e ritorno), l'unica isola del lago, quasi mitica perchè ben nascosta nelle pieghe del ramo di Como, ..insomma, roba esclusiva, roba da Clooney!
In verità avrei voluto stare via tre o quattro giorni (visitando Bellagio, arrivando poi a Como, e poi a Lecco) ma la mai semplice logistica familiare non ce lo ha consentito. Va benissimo così. E' stata comunque la prima navigazione così lunga con Mira ed ha rappresentato una esperienza nuova, rivelando alcuni aspetti importanti quali: comfort a bordo migliorabile, settaggio per terzaroli migliorabile, l'ottimo aiuto dato dal GPS opportunamente pre-settato, etc.

Partiamo in due, Silvia ed io, con un equipaggiamento simile a quello utilizzato a San Fedelino, ma con in aggiunta due chicche tecnologiche: un power-bank da 6500 mA e un pannellino solare da 15W per garantire sempre la ricarica delle batterie dei telefoni e della macchina foto, del GPS, e di una torcia a luce bianca a 360° per eventuale navigazione notturna. 

20 Agosto, ore 11.15. Partenza da Colico nel primo giorno di bel tempo dopo un bella perturbazione durata 3 giorni. Vento da Nord, cielo terso. Il vento è favorevole e ci spinge facilmente verso sud. Dovrei essere contento, tuttavia è questa la condizione tipica per l'ingresso del Fhoen, che qui si chiama San Vincenzo, vento temuto per la sua violenza (fino a 40 nodi!) e durata (soffia anche alcuni giorni di seguito). Sarebbe troppo per noi. Preferisco quindi partire con una mano di terzaroli. Precauzione inutile, poichè dopo neanche un'ora cala del tutto (andiamo a remi per un poco) e quindi entra decisa la tipica Breva da Sud. Si preannuncia dunque una lunga giornata a zig zag verso la nostra mitica isola. Fugato il rischio del San Vincenzo, per una volta son contento di navigare di bolina!
Pranzo... Tra un panino al formaggio e qualche frutto i bordi si susseguono, spesso lunghi da una sponda all'altra del lago, incrociando barche di ogni tipo (cabinati, derive, motoscafi, catamarani, kite, surf, ..). La Breva, che di solito aumenta intorno alle ore 14 salendo a 20 nodi si mantiene invece più moderata e senza alzare la tipica onda corta e fastidiosa ci consente di procedere di buon passo a una media di 3,5 nodi. Il massimo per Silvia intenta a leggere comodamente l'ultimo romanzo sull'ebook (reso un po' impermeabile dopo averlo preparato fasciandolo con della pellicola domopack!). Giornata di gran sole dal quale è necessario proteggersi con creme e occhiali. La pioggia dei giorni precedenti ha pulito l'aria e la vista sulla costa è impagabile con colpo d'occhio sui paesi e i monti circostanti.
Intorno alle 17 siamo all'altezza di Bellagio, il celeberrimo promontorio che divide i due rami di Como e di Lecco. Secondo le intenzioni imbocchiamo quello di Como e ..il vento ci molla quasi improvvisamente. Ammainare la vela e armare i remi!

[Passaggio davanti a Menaggio]
Qui il lago è cambiato. I colorati campeggi e le derive sportive hanno lasciato il posto a ville da film con giardini da sogno. Sul lago si vedono solo lussuosi motoscafi in legno (tipo Riva) a volte guidati da personale in divisa! Fanno la spola tra le ville e i paesi... Il lago è sempre più calmo, non ostante vi sia una fastidiosissima e continua onda alzata dai passaggi del battello e aliscafo che raggiungono continuamente Bellagio. 

In questo contesto scrutiamo la costa in cerca di un angolo dove trascorrere la notte. Siamo anche pronti a dormire a bordo, all'ancora, ma sarebbe quasi certamente un test scomodo (ma prima o poi arriverà anche il momento). Alla fine proprio dove la costa pare cadere a picco nel lago scorgiamo una amena spiaggetta di ciottoli. Sembra perfetta! Alle 18.00, dopo 7 ore di navigazione, atterriamo.



[Davanti a noi Bellagio. Il vento inizia a scarseggiare]

[Villa Melzi]

[senza vento...]

[Una lucia, sul far della sera]

lunedì 24 agosto 2015

Le mirabolanti avventure di Mira: San Fedelino Bay

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Siamo finalmente giunti alla prima prova di campeggio nautico. Partendo da Colico, la meta è forse la migliore possibile e la rotta breve ma varia ed impegnativa al punto giusto. Si tratta di attraversare il Lago di Como, imboccare il fiume Mera e risalirlo fino a raggiungere e navigare il lago di Novate Mezzola, con meta finale la Baia di San Fedelino, uno dei posti più fuori mano della zona, raggiungibile da terra solo con due ore di sentiero e pure molto impervio. E questo è il motivo per cui questo luogo mantiene il suo fascino.
All'equipaggio iniziale (io, Carola ed Emanuele) si aggiunge all'ultimo momento anche il nonno Franco. I preparativi sono volti a minimizzare il volume e il peso del carico, che comunque alla fine sarà così composto:

n. 2 tende, n.4 sacchi letto, 3 materassini (uno dimenticato!), fornello e gas, pentole (posate dimenticate!), qualche felpa, luci, 6 bottiglie di acqua, panini al prosciutto, una busta di minestra e noodles, n. 2 insalatissime., e qualche snack. Imbarchiamo poi una "cassa tecnica" (recente acquisto) contenente 1 bottiglia di bianco frizzante, n.2 cacciatorini, tagliere, cavatappi e calici. Insomma, c'è tutto.

12 Agosto. Partiamo in tarda mattinata, gran lasco e Breva leggera. Risaliamo il Mera e la sua debole corrente col vento in poppa. Sosta-pranzo in una spiaggetta di ciottoli lungo il limaccioso argine destro. Si riparte a remi perchè è necessario passare sotto al Ponte Del Passo e non sappiamo se l'albero (alto 4,75 m) passerà... Siamo pronti a fare sbandare la barca ma alla fine ..passa. Presi dall'entusiasmo per l'ostacolo superato diamo di nuovo vela: tutti i 10 m2 Errore! Il vento è salito ed è a raffiche. Siamo in poppa, ci prendiamo qualche rischio di strambata involontaria. L'urto improvviso della deriva sul fondo ci convince senza esitazioni che è opportuno ammainare e proseguire a remi. Siamo ora in vista della baia. Il vento combinato all'effetto della corrente ad esso contraria hanno pure alzato un'onda ripida e corta, un po' insidiosa.
Dopo quasi 7 miglia, alle 15.30 atterriamo con emozione alla spiaggia di San Fedelino, di sabbia finissima.
Il resto della giornata trascorre nell'esplorazione del verdissimo interno, con visita alla celebre cappelletta di San Fedelino, bagno, montaggio del campo, brindisi e operazioni di cucina.
Notte molto calda.

13 Agosto. Ore 8.00 il lago è uno specchio trasparente che lascia vedere il fondo di sabbia.. Un thè e biscotti segnano l'inizio della giornata, ma decidiamo di integrare la colazione al paese di Verceia: è a circa un miglio e lo raggiungiamo a remi nella calma di vento più assoluta. Verceia ha un porticciolo comunale che ospita Mira mentre siamo intenti nella nostra colazione extra nel bar del paese (doppia brioches per tutti!).
La navigazione verso casa riprende, a remi, con scorci lungo i canneti del Lago di Mezzola, tra cigni, anatre e qualche libellula. Scendiamo il corso del Mera, aiutati questa volta dalla corrente. Ritornati nel Lago di Como vero e proprio, sostiamo nella spiaggia della Punta per un ultimo bagno. Da qui, finalmente di nuovo a vela, con un unico bordo di bolina con mure a dritta (e una mano di terzaroli) siamo di ritorno a Colico.


[Partiti alla ventura! Al gran lasco verso la foce del Mera]
[verso il Ponte del Passo, sullo sfondo]
[A remi nel Lago di Mezzola con vento e onde di poppa]
[la cappelletta di San Fedelino, dietro alla spiaggia]
[L'antipasto, contenuto nella "cassa tecnica". La deriva fa da tavolo]
[cena con forchette ricavate da rami..]
[io, Mira ed Emi]
[Risveglio]
[Lavarsi i denti...]
[Ormeggiati a Verceia]
[Traccia GPS e punti salienti dell'avventura]

sabato 15 agosto 2015

In barca sul Lago di Como

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2 Agosto, gita in barca sul lago. Con papà (anche lui ormai entusiasta di Mira) armiamo e mettiamo in acqua la creatura. Soffia debole la Breva, vento termico locale di alta pressione, che ci spinge facilmente al porticciolo comunale di Colico ove sostiamo brevemente per imbarcare le rispettive consorti. 
Ripartiti, puntiamo dall'altra parte del lago. Siamo di bolina, cercando di mantenere una velocità costante con la brezza che si sta stendendo sempre più uniformemente.

Mira, con quattro adulti è al massimo del carico. Non ostante tutto si comporta ancora molto bene al timone, sebbene sia sensibilmente rallentata rispetto al suo assetto normale, con equipaggio di una o due persone.
Ci sono tre piccoli cabinati (uno è un First 21) con cui ci incrociamo per un po', tenendo bene il loro passo. Tra un discorso e l'altro (Mira sembra facilitare le discussioni conviviali) arriviamo davanti a Gravedona. Vista la bella giornata, decidiamo all'unanimità di attraccare al molo e di concederci il pranzo al Bar dell'Olmo.

Il ritorno nel primo pomeriggio è decisamente movimentato: la Breva ha raggiunto la sua piena forza alzando le caratteristiche brevi ma ripide onde e creste bianche ovunque. Ancora al pontile prendiamo due mani di terzaroli e ci lanciamo in un gran lasco entusiasmante e pieno di spruzzi, prima di rientrare nuovamente alla base.

[Pronti a partire]
[Attracco volante]
[Nel porticciolo comunale di Colico]
[Puntando al bar sull'altra sponda]
[Papà al timone]
[Ormeggiati a Gravedona]
[degno epilogo della traversata!]


giovedì 6 agosto 2015

Foto vacanziere..

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Qualche foto della nostra vacanza nei Paesi baschi..

[condomìni appoggiati sulla sabbia (!) dei pressi di Soustons]

[Incontro con l'Oceano Atlantico]

[Emanuele e Carola alla lezione di surf]

[Carola a fine giornata]

[La scuola di surf e i suoi istruttori valevano da soli il viaggio]

[Bassa marea alla Plaja Arenillas]

[di turno in cucina!]

[Colazione.. helicopter view]

[Guggenheim, Bilbao]

["Tulips", in acciao al Cromo. Ma le saldature le avrà fatte proprio Jeff Koons?]


giovedì 23 luglio 2015

Aquitania e Paesi Baschi 2015

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Giugno. Settimana di vacanza auto+tenda quasi inventata strada facendo. L'idea iniziale era di visitare i Paesi Baschi, ma alla fine siamo rimasti di più sulla costa atlantica francese, affascinati dall'oceano, dalle spiaggia e dalla possibilità di provare a surfare le onde.

Sab 20: Tanti chilometri: Torino e poi la Grande Francia via Frejus, attraversando l'Alvernia, la regione degli antichi vulcani. Passata Clermont-Ferrand, e dopo quasi 700Km, ne abbiamo abbastanza e troviamo un buon campeggio: Camping La Salvinie. Tranquillo e semideserto ma con gradevole piscina per bagno serale prima di infilarsi in tenda.

Dom 21: Silvia corre all'alba. Ripartiamo al mattino. Ancora verso Ovest. A Bordeaux proseguiamo verso Sud incerti su quale uscita prendere per arrivare al mare. Evitiamo Arcachon che ci prenderebbe troppo tempo e prima di Biarritz svoltiamo praticamente a caso fino ad arrivare prima a Soustons e poi a Seignosse. Purtroppo i campeggi qui sono troppo organizzati per i nostri gusti. Finiamo al Village Camping Oceliances, per fortuna anch'esso semideserto.

Lun 22: Al mattino corsa esplorativa con Silvia. Poi giornata in spiaggia, contraddistinta dal tentato suicidio con surf prima e da qualche timido bagno poi. Tanto vento, onde, acqua poliverizzata nell'aria e tanto, troppo sole. Oggi qui si respira l'oceano.

Mar 23: Mi sono iscritto alla Surf School Seignosse per due ore di lezione, dopo aver fatto ridere gli istruttori col racconto della mia disavventura di ieri in francese maccheronico. Sono pronto a una nuova serie di sberle ma.. Mi portano invece in un punto della spiaggia dove le onde rotolano bonarie.. perchè non l'ho visto ieri? Imparo i primi rudimenti, a interpretare la costa e la corrente, a guardare. Provo il body-surf, provo il paddling, provo ad alzarmi. Poi provo e riprovo assistito dal maestro Nicò. Alla fine, riesco pure a surfare malamente per qualche metro. Corsa serale.

Mer 24: Al mattino prendiamo la macchina e visitiamo Biarritz, il punto in cui la spiaggia, dopo quasi 300 Km di sabbia ininterrotta lascia spazio alla costa rocciosa. Biarritz è piccola ma suggestiva. Facciamo pure un bagno nella spiaggetta cittadina  prima di gustarci una crepe e rientrare. Nel tardo pomeriggio siamo di nuovo in spiaggia a Segnosse: è il turno di Silvia e ragazzi per le loro ore di lezione di surf, mentre io mi esercito ancora sulle tecniche apprese ieri. Successone. Alla fine ci sentiamo tutti surfisti.

Gio 25: Un po' a malincuore (Seignosse e il surf valevano tutta la vacanza) smontiamo il campo e proseguiamo verso sud. Troviamo un buon campeggio a Islares, Camping Playa Arenillas. Nel pomeriggio siamo alla Playa Arenillas ove -con estrema prudenza per via delle correnti- mi concedo un po' di apnea.

Ven 26: In autobus a Bilbao (20 min.). Attraversiamo la città a piedi e facciamo visita al celebre nuseo Guggenheim che oltre alla sua particolarissima architettura, ospita le opere di Richard Serra e di Jeff Koons.

Sab 27: Lasciamo Islares per iniziare il rientro, che avverrà da sud. A sera piazziamo la tenda al caotico Camping Saint-Maurice, affollato, ma che ci regala un lungo bagno serale nel Mediterraneo, quasi un placido laghetto in confronto dell'Oceano.

Dom 28: Ancora un tuffo al mattino presto prima di iniziare il rientro a Torino, questa volta passando per Briancon, Cesana e la Val di Susa.


venerdì 10 luglio 2015

Tentato suicidio con surf

6 commenti
 Nel secondo giorno della vacanza itinerante, decidiamo di svoltare verso Ovest, in direzione delle famose dune di sabbia e dell'Oceano Atlantico. Per noi quattro è la prima volta qui in Acquitania. Capitiamo dunque  per caso a Seignosse, centro microscopico nonchè ridente (molto stile California), ma per fortuna dai prezzi normali e per nulla affollato. Ci piace. Tenda.

Durante la corsa mattutina con Silvia fino in riva al mare avevamo attraversato la duna raggiungendo la spiaggia di sabbia... una spiaggia sconfinata. L'oceano mi aveva stupito per la sua tranquillità, ma la prospettiva ingannava:
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