martedì 16 giugno 2015

Esperimento di levitazione di Mira

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[la tecnica ideale, ancora da affinare]
Sabato 13/6, Viverone.
L’esperimento voleva verificare la possibilità di far levitare MIRA sul tetto dell’auto, così da permetterne il carico e trasporto [1] anche da parte di una sola persona. E’ stato utilizzata un prototipo di “scala” formata da due listelli di salita [2] su cui erano infissi tramite lunga vite [3] dei “gradini” [4] a distanziati tra loro di 400mm.
Due traversine orizzontali collegano tra loro le due rampe [5] Le due rotelle permettono alle rampe di scorrere lungo al portapacchi nell’ultima fase di scivolamento dello scafo.

Il successo è stato parziale: il sistema ha funzionato, consentendo il carico dello scafo sul tetto dell’auto con minimo dispendio energetico, ma sono state necessarie due persone e un discreto lasso di tempo. Per consentire il carico da parte di una sola persona occorrono le seguenti modifiche:

  1. Prevedere un angolo più dolce (per migliorare la stabilità dello scafo, un po' al limite)
  2. Prevedere 2 gradini “bassi” (per evitare di appoggiare il bordo dello scafo a terra)
  3. Sfalsare tra loro le serie di gradini sui due montanti
  4. Creare un sistema che vincola la rotella [6] sul portapacchi (la rotella, con il peso dello scafo,  tendeva a deragliare)
  5. Prevedere un sistema di assemblaggio della scala veloce, per montaggio e smontaggio senza attrezzi.

La versione n.2 della scala è già in definizione. Il successo completo dell'operazione sarà fondamentale per poter allargare il raggio d'azione.

Note:
[1] in questo caso dal Lago di Viverone al Lago di Como
[2] in abete 30x45x3000 mm
[3] viti da 4,5x60mm
[4] in abete, tondo D=20mm e di lunghezza 50mm

[5] ogni raccordo è unito con due viti
[6] rotella visibile in grigio nella foto sotto.
[il prototipo di scala. Gli ultimi due gradini in alto si sono dimostrati inutili]

[posizione iniziale, notare il carrellino di alaggio appena costruito]

[secondo piolo... starà su??)

[sempre più in alto: terzo piolo...]


[operazione conclusa: albero, boma, picco e scala smontata sono sul tetto.
 I due remi all'interno dell'abitacolo]
Nota finale: il trasporto verso il Lago di Como è stato estremamente agevole. Velocità costante a 80 Km/h senza particolare rumore, sicuramente per via della forma comunque aerodinamica. Automobile stabile alla guida e carico immobile. I consumi sono risultati del 15% più bassi se confrontati con l'analogo percorso fatto col Doblò scarico ma a 130 Km/h (ulteriore dimostrazione di quanto tanto la velocità impatti sui consumi rispetto all'effetto della forma del mezzo).

giovedì 11 giugno 2015

Nazionali di ginnastica a Igea Marina

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Nel ponte del 2 Giugno Carola ha partecipato ai Nazionali CSEN di ginnastica artistica a Igea Marina, raggiunta con lungo viaggio in pullman assieme molte altre atlete qualificate della società ArsGymnica.
Bella esperienza sportiva, ma anche occasione per viaggiare e vedere qualcosa di nuovo delle solite palestre della provincia di Torino.

Nella Categoria Junior, Carola ha gareggiato con compagne Stefania, Giada, Gwneth e Giulia formando la squadra B2 ArsGymnica e classificandosi 17° su 43, con 80,80 punti (Corpo libero, Trave e Trampolino)

In classifica individuale invece è giunta 66° su 194 atlete (con miglior punteggio al trampolino).


[Carola e Gwneth]
[Squadra B2 al completo]












mercoledì 3 giugno 2015

Due belle uscite (con scuffia) su Mira

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Inizia la parte più bella e affascinante con Mira, dopo la conclusione dei lavori terminati un mese fa. Si tratta di imparare a conoscerla, a capire come si comporta, di cosa ancora ha bisogno per esprimersi al meglio. Parlo delle regolazioni, della forma della vela, degli angoli, dei tensionamenti, E' ancora tutto da capire, per non contare dei piccoli lavoretti da fare per potersi spingere "un po' più lontano".

Sabato. Famiglia altrove (Carola è a Igea Marina ai nazionali CSEN di ginnastica con mamma e fratello al seguito). Mi reco al lago con in mano la lista dei lavori. Nell'ordine, posiziono il passacima sulla prua, che sarà indispensabile per potersi ancorare nelle baie esotiche, posiziono sullo specchio di poppa due supporti per l'asta della bandiera, una nuova: l'ho appena terminata usando un listello di samba (essenza leggerissima), sormontato da un pomello da armadio (!) in abete (+epossidica+poliuretanica). Dirò pure che il tricolore con le repubbliche marinare è un pezzo storico di famiglia, risalente -credo- al nonno (seppur con qualche buco di camola..)
Posizionamento scalmi e due possenti remi-nuovi-di-pacca-appena-terminati con l'intenzione di provarli subito. Per non parlare del nuovissimo ancorotto (4Kg) e relativo calumo appena acquistati.

Incredibilmente al circolo oggi non c'è nessuno. Terminati i lavori, armo con calma e mi appresto a uscire, per la prima volta da solo, sotto a un caldo sole. Comunque, anche da solo, tutte le manovre di alaggio mi riescono alla perfezione e in breve prendo il largo. Saranno cinque ore e mezza di navigazione con venti leggeri, poi -ammainata la vela- a remi (test remi riuscito!), poi una prova di ancoraggio innanzi alla sponda opposta, poi ancora vela, un'altro ancoraggio. Tutto perfetto e molto didattico. Ma il meglio deve ancora venire quando nella manovra di attracco finale mi spingo troppo a prua col peso per afferrare il molo e ... buuuum, scuffia! Da non credere! Col senno di poi, è successo perchè -da solo in barca- portando tutto il peso a prua (estrema prua) lo scafo diventa assolutamente instabile. Sbagliando s'impara!
Comunque me la cavo senza danni allo scafo (rischiavo di urtare il molo) ma mandando a bagno: la macchina foto, il portafoglio, le chiavi della macchina, più tutto il resto. Si registra pure la perdita definitiva della T-shirt (una delle mie preferite, blu) che era stesa a poppa...
Molto didattico il raddrizzamento, la salita a bordo e lo svuotamento dell'acqua (tanta) con la super-sassola autocostruita con una tanica da 10 Litri. 

Domenica replico con una uscita di 4 ore nette, questa volta con tempo coperto e instabile ma molto più vento (si fa per dire, comunque Mira filava intorno ai 5 nodi). Poppa, traverso, bolina, virate, strambate, prova e riprovo tutte le possibili regolazione della a randa.. Pranzo a base di frutta (ciliegie doc, albicocche e mele. Sono a dieta, il cantiere di 9 mesi mi ha fatto ingrassare) consumato all'ancora, cullato dalle onde proprio davanti alla parte più verdeggiante della costa. Mi abbiocco pure un po' intento alla lettura di Wallace.

Termino la giornata al circolo applicando due ponticelli (si ringrazia Joe e il suo trapano a batteria) su cui monterò prossimamente due eleganti cinghie blu-elettrico, che saranno fondamentali questa estate per fronteggiare la Breva del Lago di Como.
[ultimo acquisto]

[passatempo serale]

[All'ancora, mangiando ciliege e leggendo Wallace]

[la sponda Nord, la più amazzonica del lago]

[Ancorato vicino alla sponda Nord]

[Posizionamento ponticello per le cinghie]

[ponticello posizionato. Verrà bene per assicurare la canna da traina]

venerdì 29 maggio 2015

Viaggio selvaggio

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Bello e selvaggio viaggio per Silvia che, con Alberto e Davide si porta a casa un giro “non convenzionale” del Gran Paradiso, per valloni ameni e colli dimenticati, ben supportati dal meteo stabile.

Sabato 9, pomeriggio. I tre salgono da Pont Valsavaranche al Rif. Vittorio Emanuele (2732 m.)

Domenica 10. Sveglia alle 5.30 e partenza alle 6.15. Risalgono in sci il pendio tra la Becca di Moncorvè e la Tresenta valicando il Colle del GranParadiso (3345m.), ultimo tratto con gli sci in spalla. Sciata di soddisfazione sul Ghiacciaio di Noaschetta, per poi risalire 400m circa (sci a spalle) al Colle di Nosachetta (3.490 m), in buone condizioni.
Discesa sul solitario Ghiacciaio di Gay (neve non bella, in parte svalangata) e risalita (neve che sfonda, legati) al Colle di Gran Croux (3.315 m.), che si affaccia sull'impressionante testata nord della Valnontey. Alberto individua con perizia il passaggio in discesa, tra le rocce affioranti.
Lunga e impegnativa discesa, prima legati in conserva, poi in sci su neve da sogno, infine in una faticosa boschina di ontani fino a 2100m circa. Qui, sci in spalla, in salita su sentiero fino al Bivacco Leonessa (2910 m.) raggiunto quasi alle 21.
Fornelletto e busta knorr e notte ristoratrice.

Lunedì 11. Sveglia alle 6 e partenza alle 7. I tre risalgono il Ghiacciao del Tsasset fino al Col Bonney (3587 m.), sci in spalla. Discesa sci in spalla fin oltre la crepaccia terminale ma da qui fino all'Alpe di Lavassey (2300m) sciata fantastica su pendii mai sostenuti e neve spaziale. Ancora in discesa su sentiero fino a findo valle, all'attacco del sentiero per il Rif. Chabod).

[Salendo al Colle del Gran Paradiso]


[Arrivo al Colle di Gran Croux]
[Lotta con gli ontani]


[Ponte inservibile in alta Valnontey]

[Terzo giorno: partenza dal bivacco Leonessa]




martedì 5 maggio 2015

Fine settimana a metà

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[Mira ed Emi]
Per il ponte del 1 Maggio avevamo un piano quasi diabolico: due giorni di Skialp nelle Alpi Marittime per Silvia e Carola e, contemporaneamente, Emanuele ed io con barca+tenda, a zonzo sul lago. Giovedì sera tutti i bagagli erano già pronti, invece.. Febbre a trentottoemmezzo per Silvia che si becca l'influenza.
Dunque: la squadra alpina non parte più (grande delusione per Carola) e quella nautica rivede i programmi compiendo due uscite distinte una venerdì pomeriggio e una sabato pomeriggio.

Venerdì, tempo instabile e coperto. Il lago ci regala un bel vento sa S-SE che -per la prima volta- fa sbandare MIRA. Andiamo alla scoperta della sponda Ovest, molto verdeggiante e selvatica, con andata al lasco e ritorno di bolina.

Sabato, con un po' più sole, è la volta della sponda Est, ove sfiliamo al traverso davanti alla passeggiata di Viverone, piena di persone. Purtroppo il vento ci molla completamente e siamo costretti a ricorrere alla pagaia per tutto il ritorno.


[Manovra di attracco riuscita!]

[Le rotte di Venerdì in rosso, Sabato in giallo]







martedì 28 aprile 2015

25 Aprile: Liberazione e ..varo di Mira!

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[Mira vestita a festa col Gran Pavese]
Sabato 25 Aprile finalmente.. il varo! Il dichiarato "tempo coperto con pioviggini" in realtà non disturba l'evento, anzi regala un po' brio al vento del lago, notoriamente molto tranquillo.

Sono arrivati una ventina di amici e per l'occasione anche i miei genitori, da Genova. Mira è portata in riva al lago e armata di gran pavese (regalo di papà Franco). Inizia a piovigginare: Maria Luisa declama alcuni versetti propiziatori preparati per l'occasione:


"che Eolo ti accompagni con dolcezza,
che la fortuna ti assista,
che le acque ti siano benigne,
che la festa continui,
..che Dio ti benedica!"

 A conclusione della formula, estrae a sorpresa dei presenti una ampolla di acqua santa e benedice Mira con rito solenne. Segue apertura dello Champagne e -dopo aver dato da bere alla barca - si prosegue con brindisi generale!

Poi la barca è armata per la navigazione e la giornata prosegue con svariati giri riuscendo a far veleggiare una quindicina tra adulti e bambini.

Rimarchevole la velocità di 4,2 nodi toccata al traverso sotto una raffica e che rappresenta ad oggi il record per Mira.
[mamma recita la formula propiziatoria. Nella mano destra tiene l'ampolla con l'acqua santa!]

[Veuve-Clicquot per Mira!]

[sorrisi sul pontile]

[partenza per un altro giro]

[Una piega sulla vela. Prossimamente da risolvere..]

[di bolina larga]

[Stefano, Franco ed io: tre generazioni a bordo]

[e oggi si festeggiano anche i 13 anni di Carola!]

venerdì 24 aprile 2015

GIS parte 14: test di trasporto e galleggiamento

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Sabato scorso, giornata memorabile: MIRA, questo il nome scelto, dopo 9 mesi di gestazione, abbandona il cantiere-cortile! Una squadra di amici volenterosi si ritrova in casa al mattino per l’operazione di carico-sulla-macchina, e dopo alcune importanti fasi preliminari (caffè, imbottitura barre, sgombero dei passaggio) svolge facilmente il lavoro. MIRA, col suo voluminoso scafo color blu-cielo, è ora sul tetto del Doblò. La situazione è inconsueta: qualche passante si ferma a chiedere, qualche curioso si affaccia dalle finestre delle case vicine. Tre robuste cinghie (grazie Ernesto!) e il cartello bianco-rosso completano l’opera e una carovana di tre auto parte alla volta del Lago di Viverone.

Il trasporto avviene senza inconvenienti: l’auto è stabile, sia in rettilineo, sia durante il passaggio delle numerose rotonde. Test superato!

Il Lago ci attende con la sua consueta atmosfera rilassata. La giornata è tranquilla, l’acqua immobile. C’è un filo d’aria. Condizioni quasi ideali per noi oggi.  A bordo lago avviene lo scarico e poco dopo Mira tocca l’acqua per la prima volta. E’ una vera emozione: sfiora appena la superficie e scivola leggera di fianco al pontile.
Ma il momento di contemplazione lascia il posto a due considerazioni tecniche: 1) E’ dritta.. ebbene si, nulla è dato per scontato in una autocostruzione e avevo il dubbio che potesse galleggiare inclinata da un lato. Ragazzi... è drittissima! 2) Controllo infiltrazioni d’acqua, punto dolente per tanti Goatees: sembra tutto OK.. Invece no! Ecco qualche goccia materializzarsi in un preciso punto alla base della scassa della deriva!! Mi abbasso sul fondo e guardo come se avessi il microscopio…. si c’è una discontinuità nell’epossidica.. sarà 1mm.. ma tanto basta. Lavorando prevalentemente di notte, mi era sfuggita. Poco male. La sistemo alla prima occasione. Temporaneamente rimedio riportando lo scafo sul prato e applicando sull’opera viva un pezzo di nastro americano, che risolverà l’inconveniente.

E’ ora di armare e uscire. Il vento è debolissimo e variabile, ma le impressioni al timone sono eccellenti: 70Kg di barca e 10 mq di vela hanno l’effetto sorprendente di far accelerare Mira all'arrivo di un refolo d’aria e di farla scivolare sull’acqua senza alcun rumore.

Certo, ci sono ancora tante cosette da sistemare, ma poco importa. Il tempo di navigare è appena incominciato!
[Si apre il cancello!]

[Pronta per lasciare il cantiere]

[ammutoliti innanzi all'immane carico]

[finalmente, sul bordo lago]

[Emanuele controlla le eventuali infiltrazioni]
[si arma per la prima uscita]

[Finalmente in acqua!]


[costoso dettaglio del caricabasso]


[a vela!]

[io, Ema, Simone e Raffaele]

[Giovanni e Giovanni]

[Fine di una giornata emozionante]

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