sabato 8 gennaio 2011

Pradzalunga 2011, un regalo

Giovedì scorso ho partecipato alla Pradzalunga, gara sui 30 Km in stile classico nel bellissimo comprensorio (olimpico) di Pragelato. A guisa di un bel regalo per il mio recente compleanno, la giornata mi riserva una gara di grande soddisfazione.. ci voleva, per risollevare un po' il morale dopo le deludenti prestazioni di Livigno.

Partito direttamente da Torino prima dell'alba, arrivo con le prime luci del mattino al centro di fondo per ritirare il pettorale e procedere con le prove dei materiali per trovare la combinazione più veloce tra sci, paraffine e scioline di tenuta. La giornata è strana: aria molto molto umida (nuvolo, con una leggera nebbia) e neve veloce. Aria a -7° alle ore 8, poi scalda progressivamente. Alla fine, dopo molte prove, sono convinto della scelta: paraffino HF6 mescolata a HF7, poi cera. Tenuta con base stick Toko tirata a col ferro, ricoperta con 4 sottili strati di V40 a sughero. E così sia...

Ore 9.30. Stadio del fondo: al via siamo in 62. Partenza come al solito caotica poi il gruppo si sgrana nella veloce pista in leggera discesa in cui si procede tutti con grandi spinte di braccia. Sento gli sci veloci e al contempo tengono sui brevi e ripidi strappi. E' già un risultato..
Al giro di boa si inizia la lunga salita che ci porterà su in Val Troncea. Qui bisogna prendere il ritmo giusto e sciare bene. Mi concentro senza badare troppo a chi mi sorpassa. Mentre i primi sono già scomparsi alla vista, mi trovo in mezzo ad un gruppo abbastanza compatto.

Allungare le scivolate, spingere di braccia, aprire la caviglia, ma soprattutto ritmo, ritmo, .. le cose iniziano ad andare bene, faccio diversi sorpassi, uno alla volta, e mi porto in testa a gruppetto. Allungo ancora. Ormai siamo nel mezzo delle salita della Val Troncea, mi volto un attimo, dietro non c'è più nessuno..  Davanti a me, lontani, un gruppetto di quattro. Ci provo, ce la metto tutta, ma niente, non mi avvicino di un metro. Finalmente, ecco il ponte e il giro di boa: uno due tre spinte di braccia, poi giù in posizione aerodinamica dentro ai binari. La discesa, bloccato in questa posizione, è lunghissima..e le gambe reclamano ossigeno.

A passaggio nello stadio del fondo lo speaker mi annuncia ...ma annuncia anche un altro concorrente..! Possibile? ..sì, ho un inseguitore!

Il secondo giro di pista è dunque tutto volto al tentativo di non farmi passare, giacchè il quartetto davanti è veramente troppo veloce per me. Per due volte l'inseguitore mi arriva sulle code e per due volte riesco a ristaccarlo. Gli sci non tengono più come nel primo giro, ma mi consentono ancora un minimo di supporto alle spinte. La discesa mi regala ancora ancora un po' d vantaggio, poi il traguardo.

Termino 20° in 1h39'. Ho vissuto una gara avvincente, con il motore sempre al massimo e almeno nel primo dei due giri mi è sembrato pure di sciare decentemente. Ma lo so che è solo una illusione.


[in salita in Val Troncea, con l'inseguitore alle spalle]

[..ritmo, ritmo]

9 commenti:

Unknown ha detto...

Lieto di essere il primo a farti i complimenti! Ma quando ti alleni??

Enrico ha detto...

grazie Fathersnake! Allenarsi? Come fiato riciclo tutto l'allenamento fatto per la corsa :-), per lo sci, ho sciato un po' tra natale e capodanno. Il problema è la parte superiore del corpo: a inizio stagione è come atrofizzata!! Comunque la filosofia è "si fa quel che si può" :-D

Sarah Burgarella ha detto...

Caspita, complimenti Polisportiva, che gatto delle nevi! Filosofia tranquilla ma sciata al massimo! Bye by Sarah

Hal78 ha detto...

Grandissimo!! Veramente una bella prestazione, evidentemente alla sgambeda qualcosa non aveva funzionato. Hai messo subito le cose al loro posto, ti faccio i miei complimenti. Il percorso era quello delle Olimpiadi?

franchino ha detto...

Complimenti per la gara! Perchè mai dici che è solo un'illusione?!

Ma... paraffino HF6 mescolata a HF7, poi cera. Tenuta con base stick Toko tirata a col ferro, ricoperta con 4 sottili strati di V40 a sughero è così complicata e decisiva la scelta della paraffina?! La morosa mi ha raccontato che gli skyman sono un pò dei guru e che annusando :-D l'aria capiscono quale paraffina mettere, strati, etc etc... che storia!

Enrico ha detto...

@Sarah, ...miao!;-)

@@Hal78, grazie! ma non esagerare!!! La Sgambeda ... boh!? Mistero. Sicuramente ero stanco di mio, ma un disastro simile non me lo aspettavo.
La pista era quella delle olimpiadi senza però la mega rampa e successiva picchiata che introduceva al traguardo olimpico (ti ricordi?).. E mano male!!! Perchè altrimenti sarei morto!!!

Enrico ha detto...

@frank, perchè saper sciare bene vuol dire sciare senza sprecare energie. La tecnica negli anni continua ad evolversi in maniera incredibile e bisognerebbe curarla prendendo lezioni da gente valida, facendosi dei filmati e analizzandoli, ecc. io invece sono un cane autodidatta e nonostante cerchi da sempre di carpire i segreti dai "forti" e di migliorarmi, ..sono consapevolmente indietro!

"HF6+HF7+cera" è la paraffina che "fa scorrere" gli sci. A differenza del podismo dove tutti corrono circa ad armi pari (le scarpe), nel fondo uno sci che scivola anche leggermente di più di un altro è un vantaggio enorme (e viceversa!). I diversi tipi di paraffina vanno di pari passo con la T dell'aria/neve. Però la prova pratica sul campo è sempre decisiva.

"stick Toko+4 strati di V40" è la sciolina di tenuta che si applica sotto lo sci all'altezza della scarpa: serve nella tecnica classica per "agganciare" la neve e potersi dare la spinta in avanti. E' chiaro che deve frenare il meno possibile..Inoltre Km dopo Km si consuma, ecco la ragione dei diversi strati..

Effettivamente è una vera alchimia! Le scioline sono la gioia o il dolore di ogni gara!!!

Hal78 ha detto...

Me la ricordo? Ero lì a vedere la 50 e la staffetta. Ricordi indelebili.

franchino ha detto...

Grazie Polipo!
Quindi cosa mi consigli di mettere sotto le intermedie per andare forte?! :-D

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...