mercoledì 16 giugno 2010

La linea lasca

Dopo la gara di domenica scorsa, durante la pausa pic-nic in una radura del bosco, ho percorso per la prima volta tutti i 10 metri (circa) della slack-line (letteralmente la "linea lasca") , montata per l'occasione tra due larici tra ne nebbie che salivano dal fondovalle. Indubbiamente, un successo. Fa pensare il fatto che 3 anni fa, durante i miei primi tentativi, era impossibile pensare di rimanerci sopra per più di mezzo secondo. 
Adesso che bene o male posso dire di saperci camminare sopra, si apre il capitolo dei tricks. Bene. Ciò che è importante, è saper riconoscere le cose fondamentali per vivere dalle altre..



E' questa cosa qui...

10 commenti:

... E io corro! ha detto...

Questa poi !! Sei proprio un poliposportivissimo ... Per inciso mi farebbero bene esercizi di equilibrio ... Sai che non sto stare su un piede solo ad occhi chiusi per più di due minuti? C' é tutta un teoria applicabile alla corsa... Così almeno mi ê stato detto....

Unknown ha detto...

Quant'era alta quella linea? Io un giorno ho affrontato baldanzosamente un ponte tibetano (di altezza non impossibile, tra l'altro)e con sommo scoramento ho dovuto fare retromarcia.Non riuscivo a proseguire.

Ciccò ha detto...

ci ho provato più e più volte senza riuscire nemmeno a trovare l'equilibrio iniziale... avrei bisogno che qualcuno m'insegnasse i primi rudimenti
dove sta il trucco?

stoppre ha detto...

devi farla correndo !! è più da uomini :-))

io vado a fare free solo(estremo)...

antonello ha detto...

grande, le studi tutte. Quando arrampicavo era un esercizio gettonatissimo fra i climbers.
Adesso invece mi arrampico sugli specchi tutti i giorni, è un ottimo esercizio, prova.

Enrico ha detto...

@eiocorro, secondo me tutto cio che è equilibrio è d'aiuto in qualsiasi sport. Una buona percezione del proprio corpo nello spazio è importante anche nella corsa. Non sapevo del piede solo per 2'ad occhi chiusi. Provo anch'io e ti dico...

@FSnake, 50 cm alle estremità e 10 cm da terra nel mezzo. Mai provati ponti tibetani..

@Ciccò, hai provato, eh? E' bestiale! Magari poi faccio un post con quello che ho imparato io. Il primo step è: stare fermi su di un piede solo vicino ad una estremità (2 braccia+1 gamba equilibrano).

@Pre: per i veri uomini: più che correndo (anzi a grandi balzi) la si può fare a parecchi metri da terra assicurati in vita con una fettuccia... QUALCUNO ANCHE SENZA FETTUCCIA (DEAN POTTER SU TUTTI) ma qui si tratta di superuomini...

stoppre ha detto...

stamattina, come classico dopo la notte, mentre mangio 2 toast e bevo 1 birra ( colazione pre nanna ), guardo sempre " vette impossibili " e oggi sono rimasto veramente di merda, c'era questo climber ( unico al mondo, alex honnold ), che ha scalato con tecnica free solo, quindi come ben sai senza nessuna corda, una parete di 600 metri, il cui unico appiglio era una " frattura continua ".
avevo il mal di stomaco io per lui, un errore, voleva dire essere morto dopo un volo impressionante.
ora mi chiedo, vabbè l'adrenalina, vabbè il brivido del rischio, però fare queste cose è davvero rischiare la vita al 50 %,ancor più che alla roulette russa, dopo almeno la percentuale è il 20% circa.
secondo me, questi atleti e personaggi, vivono solo per questo, non hanno quasi vita sociale e una depressione di fodo, li porta a cercare gesti estremi, tanto mal che vada, la morte sarà meno peggio di una loro sofferenza interiore.
secondo te mi sbaglio ?

Enrico ha detto...

@antonello, si si arrampicarsi sugli specchi..lo faccio tutti i giorni! Ma non per sport..per sopravvivenza!

Enrico ha detto...

@pre, non avevo mai sentito prima di questo climber..è impressionante.
Io ho fatto parte per diversi anni di quell'ambiente (arrampicata) e la mia esperienza è di gente con una grande passione, motivazione, entusiasmo, voglia di vivere.
Tu tieni conto che in genere c'è un grande margine di sicurezza. Se uno è capace di arrampicare con la corda su un grado molto alto, farlo senza corda su un grado basso è quasi banale. Ma per chi osserva è impressionante comunque..
Ci sono diversi libri sui solitari.. libri che esplorano l'approccio mentale, le motivazioni che ci sono dietro..

Emanuele ha detto...

Ma la corda è una fettuccia, vero? Quant'è larga? Se tesa bene non mi sembra impossibile... se invece non è una fettuccia è tutto un altro discorso... :-P
Ciao,
Emanuele

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