Mille metri a nuoto per Silvia, prima volta in acque libere, ottima mossa in reazione al caldo mortale di questi giorni.
A seguire, cena frugale a bordo di MIRA e tramonto sulla Val d'Aosta.
Mille metri a nuoto per Silvia, prima volta in acque libere, ottima mossa in reazione al caldo mortale di questi giorni.
A seguire, cena frugale a bordo di MIRA e tramonto sulla Val d'Aosta.
Con Silvia, Carlo&Elena con Gabriele, Serena, Matteo&Sandra con Rio
Giornatona con meteo galattico e un percorso circolare che si preannuncia di soddisfazione e anche non troppo impegantivo dato il modesto dislivello dichiarato (770 m).
Raggiungere Seleiraut è una scalata di tornanti incredibile, ma la frazione è incantevole. Da qui, tutti in cammino dunque verso il Truc del Cuculo, tra prati con erba altissima che pare un mare. Dal Truc raggiungiamo il Colle del Cuculo e da qui avanti con sentiero sempre meglio segnato e meno pendente. Attraversando una bucolica ansa di un torrente -qui metà della truppa si dedica al pediluvio- Silvia decide di mettere alla prova le capacità apneistiche del
Fine di una giornata afosa: niente di meglio che un bagno rinfrescante poco prima del tramonto. Cena frugale a seguire. Inutile, Mira è sempre un asso nella manica.
Svegliati dalla luce della mattina dopo un buon sonno ci concediamo doppia colazione: in barca prima e caffè al bar poi. La mattina è serena, con l'alta pressione che è entrata e previsioni di venti deboli prima (da S-O) e poi in rinforzo (girando da N-O). Dopo un paio di buone miglia siamo in bonaccia.... totale! L'attesa per un refolo d'aria sembra infinita e -piuttosto che attingere ai Watt del buon motore elettrico- ci alterniamo un po' alla pagaia. Molto dopo, fimalmente, il vento atteso si materializza e noi si punta a Giannutri, di cui intravediamo sempre più i dettagli.
Giannutri è -giustamente- protetta da un'ampia zona in cui è vietata la navigazione e solo i corridoi di accesso alle due uniche cale sono accessibili. Cala Spalmatoi è la rada che scegliamo, visto che si trova nella posizione più protetta dal vento e dall'onda. Si trova dal lato opposto rispetto alla nostra rotta: decido di circumnavigare l'isola in senso antiorario in modo tale da arrivarci da sopravvento.
Da quando siamo partiti stamattina non abbiamo incontrato nessun'altra barca.. pare veramente di arrivare su di un isola selvaggia e disabitata (ma non è così!). L'ultimo miglio all'interno dell'enorme rada lo facciamo di bolina, con una mano di terzaroli per tener a bada le
Partenza da Porto Santo Stefano con poco vento che poi piano piano aumenta fino a stabilizzarsi da Nord-Ovest increspando il mare che oggi è finalmente più calmo del solito. Si viagga bene al traverso a tutta la vela, sempre oltre i 5 nodi. Grande soddisfazione! Siamo esattamente sulla rotta del traghetto che compare a poppa in lontananza, il che desta qualche preoccupazione ricordando i consigli di Leandro di un paio di giorni fa "i traghetti non danno mai la precedenza!".
L'arrivo Giglio Porto è allegro: etriamo senza vele ma spinti da poppa da forti raffiche di vento. Alla radio non risponde nessuno.. in breve tutto si risolve con un buon ormeggio al pontile più interno, che comunque rimane esposto alle
Questo viaggio si divide in due parti: la prima, scendere la costa verso l'Argentario, la seconda, girovagare tra isole e calette dell'arcipelago. Per la prima parte è necessario percorrere miglia e infatti oggi siamo determinati a raggiungere Talamone, situato ad una ventina di miglia di distanza. Sveglia puntata e partenza anticipata dunque.
Viaggiamo bene con una bella brezza di terra e già facciamo qualche buon miglio. Ci attendiamo quindi un po' di bonaccia ed il cambio con in vento da Ovest. Speriamo solo che la bonaccia duri poco... Siamo fortunati, ma non troppo. Il vento entra, ma è di prua e non troppo forte. Va bene: ci muoviamo a 2-3 nodi e facciamo progressi. Incrociamo un branco di delfini che viaggiano in senso opposto.
Il momento più difficile è il superamento della foce del fiume Ombrone: il cielo si copre, l'acqua diventa verde, non ostante siamo a circa mezzo miglio dalla costa, c'è onda ripida e noiosa e sotto abbiamo solo 4-5 metri d'acqua! Sebbene il vento rinforza Isfuglen si muove piano e male per via della forte corrente contraria. Che fatica! Alla fine la foce dell'Ombrone è al traverso e Isfuglen accelera verso la meta. Scorgiamo sottovento Cala Forno, l'unico ridosso possibile in questo tratto di costa che ora è tutta di rocce.
Arriviamo a Talamone con una mano di terzaroli. L'ingresso in porto ci rende perplessi: silenzio radio,