
Autrans, Campionato del mondo Master.
Domenica ore 16. Nei pressi dello stadio del fondo
provo e riprovo i due paia di sci a mia disposizione per vedere quale scivola di più su questa strana neve di Autrans. Sembra strano, ma i vecchi Fischer, pur con la soletta un po’ rovinata, vanno meglio dei nuovissimi e più rigidi Atomic. E sia nel binario che fuori il responso è sempre il medesimo.
Lunedì ore 10. Tempo coperto. Neve a -1°, aria già sopra 0, e scalderà ancora. In Casa Liguria. preparo i Fischer con una base di HF10 mescolata a un po’ di HF8, e a seguire cera CF8. Per finire ritocco la struttura con il rigatore a 0,75 mm. Esco e
inizio il riscaldamento sciando 30’ a vari ritmi. Buone sensazioni.
La gara è una
10Km in Tecnica Libera, con percorso molto tecnico: breve ma secca salita subito dopo la partenza, qualche saliscendi, poi una parte di falsopiano in salita e poi discesa. Dal Km 5 iniziano le ripide rampe (3 in sequenza, intervallate da saliscendi), poi bosco, poi una ultima sezione in salita ripida e l’ultimo 1,5 Km in discesa in campo aperto per rientrare allo stadio sul traguardo.
Obiettivo: dopo la batosta della 30Km, vorrei solo riuscire a dare il meglio e vedere quanto valgo in una coppa del mondo, gareggiando con i miei "coetanei" (categoria M3, cioè 41-45 anni).
Tattica: Sarà una corsa tutta oltre soglia, ma decido comunque di non partire troppo forte nei primi 500m, per poi salire di ritmo il più possibile.
Ore 13.10. Stadio del fondo: aspetto il via in seconda fila, corsia 15. Calma irreale. Il giudice tiene la bandiera alzata, poi l’abbassa. Per un attimo vedo la scena come al rallentatore: le spinte di braccia di chi mi precede e la neve che vola via dai bastoni ad ogni spinta. Dopo 50m, il binario finisce, curva brusca a destra e si inizia a pattinare e in salita. Tutto si velocizza..
Dopo il
primo Km con ripida salita e falsopiano in salita le posizioni si sono già definite: davanti vanno fortissimo ma io tengo bene il ritmo del gruppo e sento
diversi atleti dietro di me: buon segno.
Intorno al
Km 2 passo un master 3 fermo a lato pista: è partito troppo forte ed è scoppiato. E
questo è un altro dietro…
Ora ci sono 2 Km circa di falsopiano. Sento di sciare bene, alternando il lungo al doppio. Non sembra vero, ma piano piano sto recuperando sul concorrente solitario che mi precede. Molto più avanti c’è un trenino compatto di 5 atleti. Chissà se…ma no, sono troppo lontani…
Esce un po’ di sole, e l’aria si scalda ancora. Sarà per gli sci che sento veloci, sarà perché rendo bene, o perché chi mi precede è in crisi…fatto sta che raggiungo il concorrente innanzi e in
un cambio di pendenza lo passo! Proseguo a ritmo alto nella speranza di staccarlo un po’.
Km 5. Vedo davanti a me il primo salitone: il gruppetto di 5 si è diviso: 3 sono già in cima alla rampa, 2 , a metà. Troppo lontani, penso. Inizio anch’io la rampa, sguardo basso, concentrato solo sul ritmo.
Finita la
prima rampa mi avvicino alla seconda, i due concorrenti sono sempre là davanti:
ossi duri, penso, non mollano di un metro. Mi volto per vedere chi segue, preoccupato di non essere raggiunto.
Fine della
seconda rampa, il cuore è a mille, i due però sono
un po'più vicini...la pista prosegue nel bosco, e mentre loro tirano un po' il fiato (hanno alzato il busto), io pattino in doppio come un forsennato fino alla base della terza rampa:
li ho raggiunti! Dalle urla e gli incitamenti rivoltimi dal pubblico a lato pista, deduco di aver fatto un buon lavoro!
Terza rampa: siamo un trenino di 3. Ritmo elevatissimo e appena la pendenza diminuisce per diventare piano e poi discesa, realizzo che ne ho ancora: esco dalla fila e
con potenza li passo tutti e due!!! Incredibile...mi lancio giù in picchiata con nuove energie.
Ma è ancora salita e
vengo affiancato e superato da uno dei miei inseguitori. No!! lo
passo di nuovo e in discesa sono io il più veloce!!
Discesone finale: in lontanaza sento già le urla che arrivano dallo stadio mentre il primo sta arrivando. C'è un discreto vento contrario che rallenta: 20 m. davanti a me
si è materializzato un altro concorrente: voliamo in discesa a uovo nel binario. e...lentamente ma inesorabilmente lo raggiungo, ...rimango in scia, ...appena la pendenza cala, lo affianco e -stando ben basso per offrire meno resistenza al vento -
lo passo pattinando di sole gambe!
Ingresso nello stadio, tra la folla che incita dai due lati.
Temendo una volata col mio inseguitore, proseguo al massimo in doppio, fino a tagliare il traguardo.
Solo ora realizzo che sono in "lieve" (!) debito di ossigeno...
Mi accascio a terra e ci rimango per un bel po' fino a quando una graziosa signorina mi porge il fazzoletto "togli-schiuma-dalla-bocca".
34 minuti. Ho fatto 20° su 32.
Detta così sembra niente. Però mi sono divertito!
[Foto: la prima salita dopo la partenza]