giovedì 29 novembre 2012

Tre uomini in barca

[Joe e Nic durante una bolina serale]
La voglia di veleggiare che non si placa, due giorni di ferie, due compagni entusiasti e un buon meteo: ecco organizzata l'ultima uscita velica dell'anno, quasi non ci speravo più ma... eccoli: quattro giorni di libertà mentale totale.

Giovedì 22 sera, arrivo a Livorno con Nicola, e presa in consegna il buon vecchio "Cric" il First 21.7 di Velamedicea, associazione che rende possibile queste scorribande. Notte piovosa al riparo della 'nostra' barca.

Venerdì 23. Tempo molto coperto. Completiamo
lo stivaggio del bagaglio, soprattutto vestiti pesanti, non trascurando una notevole serie di strumenti musicali: una chitarra classica, un mandolino americano (8 corde) un charango boliviano (10 corde), oltre a quattro armoniche a bocca in diversa tonalità. Con la forza della musica contiamo così di superare al meglio i deboli venti previsti nei primi due giorni. Ore 10: sospinti dal possente 5 CV siamo fuori dal porto e facciamo vela verso Sud. Poco vento, molte nubi, un po' di pioggia. L'inizio non è proprio incoraggiante, ma cosa importa? Si sente lo sciabordio dell'acqua che scorre lungo la fiancata.. siamo felici. Come previsto arriva un po' di vento da Sud e con un po' di bolina (2 nodi) arriviamo in vista di Cala De'Medici a Rosignano ove attracchiamo alle 17.20 con l'ultima luce. Alle 23, alla stazione del treno, recuperiamo Giovanni, mio fratello, che sarà dei nostri per il resto del viaggio.

[Verso il tramonto]
Sabato 24. Risveglio nell'incasinatissima cabina di Cric. Colazione al bar (signori si nasce.. ), per poi salpare verso Sud con una bella brezza al traverso. Sperimentiamo il colorato gennaker e puntiamo all'estremità dell'oleodotto sospeso sul mare, superandolo e lasciando indietro i fumosi impianti della Solvay. Il vento gira da Sud e si riprende a bolinare lentamente.. lentamente 2, 2,5 nodi, 3 nodi... Non c'è nessuno in mare se non noi. E' strano -per chi vive come noi sempre di fretta-  disporre improvvisamente di tutto questo sterminato tempo da riempire parlando, suonando, raccontando, cantando, .. Il sole tramonta dietro ad una nuvola rosso-fuxia, noi si punta alla Marina di San Vincenzo.. Ecco i fanali d'entrata: rosso e verde: li individuiamo tra le luci della cittadina. Alle 21 siamo all'ingresso. Nessuno risponde alla radio.. che bello, siamo soli. Ci scegliamo un posto e attracchiamo. sono 11 ore che siamo in mare. Si indossa il vestito bello e si va alla scoperta del centro. Scatta la pizza con birrone da 1 litro.

[Bolina notturna verso San Vincenzo]
[La nostra scia ideale]
Domenica 25. Finalmente una mattina super! Sole e colori accecanti tanto da obbligarci a mettere gli occhiali da sole. C'è una bella brezza, sempre da Sud. E noi ancora a Sud andiamo, forti della previsione meteo che preannuncia per l'indomani venti freschi e portanti, condizione per un nostro ritorno veloce. Il punto più a Sud che tocchiamo è la rada di Baratti, proprio sotto al suggestivo promontorio di Populonia. Qui avviene il primo incontro col mostro marino: lui abbocca all'esca che stiamo rimorchiando ormai da parecchie miglia.. La canna si piega... Giovanni fa del suo meglio ma alla fine pesce si slama e noi restiamo con la nostra esca con l'ancoretta d'acciaio ...piegata! Ma era un pesce o un mostro?? 
[Hey guys, welcome to Paradise!]
Verrebbe voglia di proseguire il viaggio all'infinito.. Invece si poggia e si inizia il ritorno. Fuori il Gennaker. Si viaggia a 4 nodi poi via via molla. Puntiamo sul porticciolo di Cecina. Attracco ore 21. Nessuno in giro. Quando stiamo per infilarci nei sacchi a pelo arriva perfino una pattuglia della Polizia che ci chiede i documenti: sono stupiti di trovarci lì in quella stagione! Ma come? Una barchetta a vela che attracca a Novembre in un porto è una cosa strana?? Si, in Italia sì!


[Country Joe and The Fish]

Lunedì 26. Partenza all'alba e via di corsa verso Nord: bisogna raggiungere Livorno nel pomeriggio. L'oracolo MeteoLamma  aveva detto la verità: vento portante e che rinforza con anche il mare. Si viaggia a 5 nodi con tratti a 6 nodi e la barca bella ballerina.. Presa una mano di terzaroli abbocca alla traina un nuovo pesce che questa volta finisce dritto nel secchio.. uno sgombro da un chilo abbondante! Poco dopo sarà invece la volta di un nuovo mostro marino che in un attimo ci srotola tutto il filo e spacca la lenza!! Alle 12.20 siamo ormeggiati a Livorno.


3 commenti:

Acquanic ha detto...

Ciao Enrico, bellissima cronaca! Mi chiedevo sempre cosa c'entrasse il mare con la corsa, l'alpinismo e tutto il resto. Ora che ho preso il freddo dell'alba e del tramonto stando al timone, maneggiato cartine e bussole, navigato contro il vento, mi sono fatto un'idea. E' sempre un andare in un posto che hai deciso, vedere cosa sei capace a fare (e cosa non sei capace), sapere stare sotto quello che il cielo ti manda...

Little AlasKA ha detto...

Bravi ragazzi e beati voi!

Enrico ha detto...

@Acquanic, eh si, c'entra c'entra eccome! Anzi, terreno di gioco a parte, è la stessa cosa!

@Little AlasKA, grazie, ..ora tocca a te! Attendo un post 'di navigazione' sul tuo blog! Buon vento

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