Questo inverno non sono ancora stato a sciare in Val di Gressoney. Gira voce però di condizioni ottimali per lo sci di fondo, con una pista ben preparata, neve veloce e soprattutto abbondante, cosa che non guasta al contesto ambientale di una valle e un paese -St. Jean- già stupendi di proprio.
Dunque,
non mi lascio scappare questa 27ma Monterosalauf , 30Km a tecnica libera, per
me una gara mitica anche se ogni anno registra un numero di iscritti
inspiegabilmente basso: circa un centinaio.
Dopo un
sabato sera trascorso nella cantina di casa tra solventi e paraffine a
preparare al meglio gli sci, e poi una sveglia domenica (12/1)prima dell’alba, mi
ritrovo nella piana della partenza, nei pressi del Lago Gover, per gli ultimi
preparativi: ritiro pettorale, vestizione, prova sci e... manca la cosa più
importante: un buon riscaldamento. Purtroppo non c’è tempo per effettuarlo e ne
sentirò gli effetti tra poco.
La
partenza è data alle 9.30, cioè appena la piana viene raggiunta dal primo raggio
di sole: momento magico con tutti gli atleti schierati dietro al giudice di
gara e di fronte l’immagine della prima impegnativa rampa.
Parto con
l’intento di non strafare, e mi ritrovo a risalire la valle tra la ben
conosciuta compilation di salite intervallate da falsopiani: tengo il ritmo ma
mi ritrovo al giro di boa in cima alla valle con una bruttissima sensazione di
nausea mista a mal di stomaco. Peccato perché il divertimento cala di brutto, e
la gara diventa in difesa. Penso al vecchio adagio polisportivo “non siamo qui
per divertirci” e anelo all'inizio della discesa.
La
discesa, che richiede comunque costante energia e spinte, mi ridà forza, e
guadagno qualche posizione. Valuto di essere circa a metà della classifica, che
corrisponde circa alle mie previsioni. Il passaggio nella piana di partenza è
impegnativo: nuova sequenza di rampe, picchiate in discesa e con relative
curve, tratti dentro e fuori dal bosco… senza un attimo di respiro. Questo
percorso è veramente tecnico e impegnativo. Mi ripeto che andrebbe provato bene
prima nella stagione, prima della gara. Ma è tardi: di nuovo un po’ di nausea.
Positivo è che le gambe non accennano a crampi, che invece mi avevano
ostacolato qualche edizione fa.
Il giro
di boa in fondo alla valle segna l’inizio del rientro. Ormai le posizioni sono
consolidate e io ho preso il mio ritmo. Mi impongo di sciare bene. Questo
percorso è grandioso. Ecco avvicinarsi il traguardo ma è solo una illusione: si
ripercorre l’anello alto.. ancora 8 Km!
Al
traguardo ci arriviamo in tre: il n.81 che mi ha preso e superato
sull’ultima (e lunghissima) rampa taglia per primo. Poi seguo io, che do fondo alle ultime risorse, incalzato da un non identificato concorrente, che mi soffia sulle orecchie ma
non riesce a passarmi.
Concludo
52° con il tempo di 1h37’, contro il tempo del
vincitore 1h 09’, Eugenio Bianchi, peraltro quest’anno vincitore del mondiale skiroll.
Tanto è
bello l’ambiente che scio rilassato ancora per mezz’ora, in attesa della
premiazione e del graditissimo pasta-party finale. Ottima come sempre
l’organizzazione, Sci Club Gressoney Monte Rosa.
3 commenti:
Bravissimo! L'adagio "non siamo qui per divertirci" è sempre un pugno nello stomaco che riaccende l'orgoglio e libera l'energia nascosta. Dalla pancia alla testa, tutto si rimette in movimento! Il percorso diventa "grandioso" anche per queste sensazioni che hai saputo far nascere e vivere con passione! Ciao!
Ciao Mariano! già, ..sensazioni che che ho saputo far nascere o che sono arrivate da sole? e cheddire del divertirsi ..stando male?? quanti misteri anche in una semplice gara!
Hey, che invidia!!
ciao!
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