Gennaio 2019. Da ormai diverse notti il cielo sopra Torino lascia intravedere un bel cielo stellato. E' una occasione per riprendere la caccia di Mira, la stella affascinante e misteriosa che ha dato il nome alla mia gloriosa barchetta autocostruita. Non sono mai riuscito a vederla, non ostante alcuni tentativi passati e la cosa ha rafforzato in me l'idea che non sia affar facile. Stiamo parlando comunque di osservazioni senza mezzi specifici e soprattutto senza esperienza adeguata.
Veniamo al dunque. ore 23 circa. Silvia e i ragazzi sono a letto. Spengo tutte le luci interne delle stanze di casa e mi porto alla finestra del soggiorno, orientata a Ovest Sud-Ovest: è' l'unica porzione di cielo che riesco a vedere bene,
anche se le luci della città e soprattutto il lampione sottocasa farebbero inorridire un qualunque appasionato astrofilo. Mio fedele alleato in questa attività notturna è Planetarium, bella app di Google che consente di prevedere la posizione delle stelle, oltre che il binocolo di Emanuele, un piccolo Orao 10x25.
Trascorsi alcuni minuti i miei occhi si abituano al buio. Nella quiete della casa buia iniziano le operazioni con la seguente modalità: 1) studio della rappresentazione video della porzione di cielo di Planetarium, 2) osservazione con binocolo al freddo della notte invernale. 3) Tornare al punto 1. Il gioco è appassionante e partendo dalle stelle più note mi avvicino piano piano alla preda.
Tutto pian piano gira: la costellazione di Orione compare in alto a sinistra, nella porzione di cielo visibile dal mio salotto. Proiettando verso destra la sua famosa cintura individuo senza dubbio la luminosissima Aldebaran, ovvero l'occhio del Toro e da lui le varie stelle della costellazione fino alle due ultime caratterisctiche e inconfondibili e poco pronunciabili Ushakaron e Atirsagne. Più sopra - a conferma che tutto è in ordine - svettano ben visibili le Pleiadi (che col binocolo sono uno spettacolo). OK. Tutto torna. Andiamo avanti.
Dalla coppia di stelline che formano la coda del toro, scendo verso l'orizzonte ed ecco la bella Menkar, la prima della costellazionde della Balena. Fenomenale. La Balena è proprio la costellazione cui appartiene Mira.
Torno al computer per vedificare e sono di nuovo affacciato alla finestra (ormai la temperatura in casa è precipitata!)
Cominciamo a scendere lungo la coda della Balena: sotto Menkar è ben visibile Kaffaljidhma e poi poco sotto un'altra stellina, Phycochroma e poi filalmante, scendendo col binocolo scorgo lei ...Mira! Tuttavia sono così basso sull'orizzonte che la stella tende a confondersi con il chiarore delle luci di Torino. Per essere sicuro torno al computer a verificare. Quando torno al binocolo non sono più sicuro di nulla: mi sembra di non vederla più! In effetti è trascorso qualche minuto e le stelle si sono ulteriormente abbassate sull'orizzonte.. Mira non si vede più!
Ma allora l'ho vista o no? Il dubbio effettivamente rimane: Mira è una famosa stella variabile con un perido di 332 giorni, cioè circa 11 mesi, e una luminosità che varia di ben 8 magnitudini passando quindi dall'essere ben visibile a occhio nudo alla necessità di impiegare un piccolo telescopio.
Scopro che la magnitudine di Mira è stata al massimo (circa +3) nel Marzo 2016, poi nel Febbraio 2017, quindi a Gennaio 2018 e nel Dicembre 2018. In questo momento dunque Mira non si trova al massimo della sua luminosità ma il suo massimo è trascorso da circa un mese, cioè potrebbe avere una magniturine di +4 o +5! Quindi probabilmente.. non l'ho vista nel senso che non potevo vederla! O forse si, avendo comunque il piccolo binocolo!
Il dubbio rimane e con lui l'opportunità per una nuova caccia
NB. I tentativi nelle notti seguenti sono stati vanificati dall'arrivo prepotente della Luna, che si è piazzata nel bel mezzo del mio campo d'osservazione e ha vanificato con la sua luce riflessa ogni tentativo.
[andamento della Magnitudine di Mira] |
2 commenti:
Giuro che mentre leggevo ,pensavo:"dovevi chiamarla LUNA"
puchsaccia
@puchs, eh eh .. la prossima magari!
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