mercoledì 17 luglio 2013

Monte Emilius (3559 m), due in vetta

Cercando il cristallo più bello arrivò fino in vetta all’Emilius. Questa è la storia di Emanuele, bambino sognatore e raccoglitore di sassi. Partiamo tutti e quattro da Torino sabato dopo pranzo, con buone previsioni meteo. Tenda e fornello al seguito per ridurre i costi e amplificare la sensazione di libertà che la montagna può dare. Tanto al rifugio hanno detto che sono al completo...

Ci concediamo invece la corsa in seggiovia da Pila (1814 m.) a Chamolè (2300 m.) , proprio sopra ai vorticosi percorsi di downhill, per i ciclisti che d’estate qui sostituiscono con
successo gli sciatori. Dunque per oggi solo un’ora di cammino, ideale per familiarizzare con l’alpe e prepararsi al lungo balzo previsto domani.

La tendina al Lago d'Arbole (2510 m) è semplicemente fantastica. Soffice è il prato nei pressi dell’immissario, e il suono dell’acqua che scorre ci accompagna per tutta la sera e la notte. Due buste knorr, due insalatissime e un po’ di formaggio. Lavaggio denti e sogni d’oro. Non potresti desiderare di più.

La sveglia arriva alle 7, dai campanacci di un gregge di pecore, poi bisogna guadare il fiume per arrivare al sentiero.. La via normale è lunga e forse un po’ monotona ma il vallone da percorrere selvaggio e grandioso. Ci diamo dei traguardi intermedi: il primo laghetto, ..il Lago Gelato (2956 m.), .il Colle dei Tre Cappuccini (3241 m), la cresta finale ..la vetta! Tanti sono ancora i nevai quest’anno e noi cerchiamo di evitarli per non bagnarci troppo i piedi.

A metà della cresta finale Carola decide di fermarsi e così fa Silvia. Proseguiamo io ed Emanuele, esaltati dalla arrampicata tra i facili blocchi della rettilinea cresta, fino alla Madonnina della punta. Foto di rito e una firma sul libro di vetta, mentre qualche innocuo nuvolone ci avvolge negandoci la vista sulla sottostante città di Aosta, 3000 m. più sotto.


[l'ombra della sera al lago d'Arbole]
[Il filo di cresta prima della vetta]

[in discesa sui nevai sotto al Colle dei Tre Cappuccini]
[Ema festeggia col "litro"!]

9 commenti:

Francesco Lenzi ha detto...

Grandiosi!

Sarah Burgarella ha detto...

Sempre ganzissimi Polisportiva, complimenti! Bye by Sarah

marianorun ha detto...

Bravissimi! L'imprinting della montagna è l'impronta di una vita che non si ferma mai, nelle dure salite, e nelle discese verso la felicità... Quando c'è (l'imprinting), è un gioiello di famiglia...

Ciccò ha detto...

finchè lo ubriachi a suon di birra, certo che ti segue in vetta!
Ma la tenda, il fornello, le popote e tutto il resto: l'avete lasciato ad aspettare a valle o ve lo siete scarrozzato fin su?

Enrico ha detto...

@tutti, grazie, troppo buoni..

@ciccò, lasciata tenda montata con tutto dentro, tranne uno dei sacchi a pelo (il pz più di valore..) che mi sono portato su fino in cima. Comunque nessuno toccò niente in nostra assenza..

Alberto ha detto...

L'Emilius mi manca, poi ottima idea quella della tenda: i miei pargoli è tanto che mi chiedono una notte in tenda in quota. Chissa'... Al momento il programma è Breithorn centrale/occidentale con il pargolo di 13 (quasi 14 anni). A seguire notte al Rifugio Mezzalama e poi salite fino al Guide di Ayas con la pargola di 10 anni (se non la "porto" mi uccide)
Poi 2 settimane in Francia itineranti con la tenda...ah ci vorrebbero 2 vite!

Little AlasKA ha detto...

Ma grandi!

Enrico ha detto...

@Alberto, forti i tuoi pupi che "ti uccidono" se non li porti!! A dire il vero i miei devo spronarli un po'...
Complimenti per i programmi.

Enrico ha detto...

@Little AlasKA, Ma grazie! In fondo mare e montagna sono contesti molto molto simili. Specialmente se li vivi con le persone che ami.

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