giovedì 1 maggio 2014

Eolie a vela

Abbiamo consacrato il ponte pasquale alla scoperta della lontana Sicilia e in particolare all'arcipelago delle Eolie. La voglia di mare e di autonomia ci hanno portano ad affittare una barca a vela in zona, aggiungendo così una componente sportiva/avventurosa al viaggio. L’equipaggio, anche se non il più forte e preparato, è stato il migliore possibile, cioè noi quattro.

L’idea della Sicilia a Pasqua era nata già durante l'inverno, ma come consuetudine l’organizzazione si è concentrata negli ultimi giorni prima della partenza, nel tentativo di
combinare le date delle ferie mie e di Silvia, del traghetto, trovare una barca in zona e stare in un budget ragionevole. Quasi per magia, tutto alla fine si è incastrato al meglio.

Il meteo è stato ..matto! La stagione era ancora indietro, ma non ci aspettavamo di non riuscire a fare neppure un bagno. La giacca a vento è stata una costante. Non sapevamo ancora che le Eolie sono considerate fin dall'antichità la dimora del dio dei venti, l’imprevedibile Eolo che qui fa quel che gli pare, soprattutto in primavera. In cambio, abbiamo visto delle isole deserte, pulite e quasi intatte.

Diario di viaggio (e di bordo).

Giovedì 17 notte: al Porto di Genova attende la Florencia, la nave della GNV per Palermo. A causa delle lunghe manovre di carico e scarico la nave lascia il porto alle 2 di notte, mentre noi –col solo passaggio ponte- bivacchiamo sotto ai tavoli dell’unico bar, rischiarati dai potenti led e cullati dal televisore d’ordinanza, che starà acceso tutta notte.


Venerdì 18, mezzanotte: arrivo a Palermo dopo felice traversata del Mare Tirreno. Sbarco e divertente gincana notturna alla scoperta delle strette vie del centro storico (in parte bloccato da processione religiosa) in cerca dell’Hotel, preventivamente prenotato. Notte ristoratrice.

Sabato 19. Visita ad alcune attrazioni di Palermo: La Cattedrale, Palazzo dei Normanni, l’incredibile Cappella Palatina. Pranzo con “cibo di strada” nel variopinto mercato di Ballarò. Poi 2 ore di macchina, direzione Portorosa, moderno porto turistico presso Tonnarella. Qui prendiamo in consegna il Majesta, un Oceanis 37 cui ci affideremo per i prossimi giorni. Prima notte a bordo, piacevolmente dondolati dal mare: domani ci sveglieremo in una nuova dimensione nautica.

[tra i banchi di Ballarò]
Domenica 20. Pasqua. Molliamo gli ormeggi e andiamo incontro al nostro destino. Con un vento leggero da NW puntiamo (bolina) verso la prima isola, Vulcano, a poco meno di 20 miglia. Abbiamo intenzione di ancorarci nella piccola rada del Gelso (a Sud dell'isola) per il primo bagno, ma dopo essere passati dalla maglietta al pile quindi alla giacca a vento decidiamo che non ne abbiamo poi così voglia.
Quindi, doppiata Punta Bandiera, costeggiamo tutta la brulla e fumante costa Est dell’isola fino all'approdo ufficiale denominato Porto di Levante. Con mio stupore via radio ci comunicano che in questa stagione non ci sono ormeggi predisposti.  Dunque diamo fondo all'ancora con poppa rivolta alla banchina per i traghetti, con l’idea di fare l’indomani la salita al suggestivo cratere di Vulcano. La notte tuttavia porta vento forte,  non previsto.

[Silvia al timone e partita a carte]
Lunedì 21. Ore 5. Siamo costretti ad una precipitosa fuga da Vulcano a causa di condizioni meteo avverse, quindi raggiungiamo l’isola di Lipari navigando a 6 nodi al lasco con solo un po’ di fiocco. A Porto Pignataro troviamo finalmente un ormeggio serio. Nel pomeriggio visitiamo il paese di Lipari, pure con l’aiuto di un taxi che ci porta tutto intorno all’isola. Giornata tesa con sole e vento forte.


Martedì 22. Le previsioni prevedono per oggi vento da SE sui 10 nodi (perfetto per noi) in rinforzo progressivo fino a 20/22 (troppo per noi) per le ore 15. Decidiamo di tentare Stromboli, con l’opzione di accorciare a Panarea in caso di peggioramento. Anche oggi Eolo ci gioca uno dei suoi scherzi e ci troviamo di bolina sotto Panarea con un groppo di vento che ci costringe a ridurre le vele. Puntiamo dunque su l’isola di Salina. Nel pomeriggio siamo ormeggiati nel porto di Santa Marina.


[Panarea e in fondo Stromboli]
Mercoledì 23. Perturbazione con vento forte da Ovest. Noi saliamo la vetta del Monte Fossa delle Felci, che con i suoi 962 m. è la vetta più alta delle Eolie. Da Villadichiesa, raggiunta in autobus, saliamo nelle nebbie fino all’orlo dell’antico cratere e alla croce di vetta. Panorama suggestivo tra nuvoloni neri che si aprono e chiudono lasciando intravedere le isole dell’arcipelago.

[Vetta del Monte delle Felci]
Giovedì 24. Ancora perturbazione con vento forte da Ovest. Il Majesta se ne sta buono all'ormeggio. Gita al paesino della Pollara sulla costa Ovest, suggestivo per la sua conformazione essendo i resti del cratere di un antico vulcano, ora divenuto in parte una scogliera. Nella arenaria i pescatori hanno scavato dei ricoveri per le loro barche da pesca.

[Alla Pollara]
Venerdì 25. Finalmente un po' di sole. Rientro a Portorosa con 30 miglia di navigazione iniziata con vento fresco da Ovest e terminata con calma piatta. Riconsegna del Majesta e spostamento al campeggio di  Capo Tindari. Notte in tenda, e con temporale notturno.

Sabarto 26. Visita al sito archeologico di Tindari, con una suggestivi resti di insediamento greco (circa 400 a.c.), abbastanza ben conservati. Poi trasferimento a Palermo e imbarco sulla lussuosa Superba (GNV), questa volta con cabina a 4 cuccette.

[La riserva di Capo Tindari]
Domenica 27. Sbarco serale a Genova e rientro a Torino alle 23.



11 commenti:

Francesco Lenzi ha detto...

Davvero bravi, un'avventura straordinaria. Peccato per il tempaccio.
Vedo che si cresce è?

Bio Correndo ha detto...

Bel reportage vacanziero, tra foto e racconto mi sono divagato da questa giornata plumbea..

Enrico ha detto...

@Francesco, bello andare a vedere dei posti che non si conoscono, ma già non vedo l'ora di tornarci! I 2 crescono ad una velocità spaventosa :-o

Enrico ha detto...

@Fausto, grazie. Anche qua a Torino giornata plumbea oggi. Aspettiamo il sole e magari in vento e di nuovo il mare!!

marianorun ha detto...

Bravissimi, come sempre! Anche per la perseveranza, nonostante il maltempo...
Sai cosa c'è di fondamentale in queste gite? L'imprinting che insegna ai ragazzi come riconoscere le chiavi per aprire la mente alle meraviglie della Natura. E la cosa è molto impegnativa...

Enrico, ti aspetto per una gita (pede)montana! Ciao!

nino ha detto...

Una bella esperienza e poi le eolie devono essere stuoende. Io conosco solo vulcano e a me era piaciuta molto

Enrico ha detto...

@mariano, l'imprinting.. mah a volte mi viene qualche dubbio, forse preparare loro sempre la pappa pronta non è poi la strada migliore? Difficile, difficile,..
Gita pedemontana! Appena si scioglie un po' di neve! Ciao!

Enrico ha detto...

@nino, sono stupende e incredibili! una diversa dall'altra. Vulcano sembra Marte, brulla, fumante e con colori primordiali..

Pimpe ha detto...

superinvidia al cubo !!!!

Enrico ha detto...

@Pimpe, tu sei velista, se mai decidi di affittare là, dimmi che c'ho tutti i ganci giusti! Il posto merita di sicuro..

Anonimo ha detto...

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