sabato 17 febbraio 2018

Banchetta ski time

 Mercoledì 14/2. Una giornata di ferie ben spesa in cambio di una overdose di Teklemark e di sole sulle piste del Sestriere, lato "Banchetta" (giornaliero a 24€). Con Emanuele e gli amici Carlo, Francesco e Stefano. Aria fredda e neve perfetta, anche se leggermente troppo trasformata per fare del fuoripista di soddisfazione.
 Mi concentro sulla tecnica telemark nella speranza di migliorarla un po' e voglio pure illudermi di esserci
riuscito.

[Sestriere visto dalla sommità del Motta]

1 commento:

Bob ha detto...

Per diversi anni mi sono dato esclusivamente al telemark. Era il 1989 quando comprai i primi sci al Vieux Campeur a Parigi. Erano dei Fisher che non giravano manco a morire. Misi degli attacchi Rotfella da sci escursionismo, che non davano un gran controllo. Il pezzo forte erano gli scarponi. Dei Merrel metà in cuoio e la parte alta dello scafo già in plastica. Li trovai in un negozio di Saint Gervais accanto a Chamonix andandoli a prendere con la mia R4 un giorno che nevicava da morire. Imparai da autodidatta guardato come un marziano sulle piste. Poi anche il telemark cominciò a prendere piede e a San Dalmazzo, da Cavallo, comprai dei Rossignol lunghi 2.10 e strettissimi. Ottimi sulla neve ghiacciata ma difficilissimi in neve fresca. Montai degli attacchi Riva, ottimi. Naturalmente i pantaloni erano rigorosamente alla zuava e i maglioni norvegesi. Guai a mettere la giaccavento. Ora tutto è cambiato, in meglio naturalmente. Ma la cosa più importante è che allora le gambe, anche se i muscoli alla fine della discesa bruciavano forte, tenevano bene. Ora le discese in telemark le guardo sui filmati di you tube :).

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