venerdì 10 ottobre 2008

Marcialonga, la mia storia

Di nuovo, mi sono iscritto.

La prima volta fu nel 1993: un vera avventura, non ostante fossimo in una valle turistica.
Ero con Marco. Zero allenamento, materiali ridicoli. Arrivammo di notte e piantammo una tenda modello "rimini"in un punto oggi non più noto della buia valle di Fassa. Trascorremmo una notte gelida mangiando un numero imprecisato di merighe preparate da mia madre (altro che dieta dissociata!). La mattina della gara ricordo il freddo glaciale aspettando la partenza. Inspiegabilmente riuscimmo a terminare la gara. Io presi in pieno il morbo, da cui oggi non sono ancora guarito: infatti da quell'anno in poi cercai di farle tutte. Marco, in virtù di qualche amuleto, rimase immune e si dedicò in seguito ad altri sport invernali.

In totale dunque ho fatto 12 edizioni:

dal 1993 al 2001 sempre migliorando la prestazione
dal 2001 al 2005 in netto peggioramento
dal 2005 al 2007 di nuovo migliorando ma.. senza più euguagliare le prestazioni del 2000 e 2001.

Migliore prestazione ottenuta (1999/2000): 553° al 16% della classifica.
Prestazione anno scorso: 1305° al 31% della classifica.
Edizione 2009? mi piacerebbe entro il 22%, ma si accettano scommesse...Nel frattempo è uscito il comunicato che riporto qui sotto. Se a qualche podista venisse voglia di usare anche le braccia...posti ancora ce ne sono, ma non per molto! E poi, occhio al morbo!!!


LA MARCIALONGA CORRE VERSO LA 36.a EDIZIONE. SONO GIÀ 2500 GLI ISCRITTI

- La famosa granfondo si terrà il 25 Gennaio 2009 - Le iscrizioni si chiuderanno a 6000 unità, forse già a dicembre- La gara in stile classico si sviluppa lungo le Valli di Fiemme e Fassa- La Marcialonga fa parte del circuito Worldloppet e della FIS Marathon Cup Celebrati i primi 35 anni nel 2008, la Marcialonga di Fiemme e Fassa si prepara a scrivere un nuovo importante capitolo della propria storia, il trentaseiesimo. Lo farà domenica 25 gennaio 2009, quando la regina delle granfondo italiane aprirà le porte a 6000 fondisti, pronti a scattare da Moena e ad affrontare i 70 km che li separano dal traguardo dello storico Viale Mendini di Cavalese, dove il vincitore riceve dalla Soreghina (l’ambasciatrice della Marcialonga) la corona d’alloro, accolto dal consueto calore di oltre 10.000 persone che ogni anno affollano il rettilineo finale. Una lunga fatica in tecnica classica che, a poco più di tre mesi dal via, ha già raccolto 2500 adesioni, una corsa al pettorale iniziata già in estate ed ora sempre più serrata con l’avvicinarsi dell’inverno e della neve. A sorprendere, ancora una volta, è il numero degli atleti scandinavi, loro che ogni anno vivono il mito della svedese Vasaloppet ma che hanno trovato nella Marcialonga l’atmosfera che tanto piace a loro, veri e propri cultori degli sci stretti, nonché amanti del passo alternato.Si aggiungano gli scenari offerti dalle Dolomiti trentine, il calore della gente delle valli di Fiemme e Fassa, il sostegno e la simpatia dei 1200 volontari impegnati in occasione della gara, ed ecco che la migrazione di massa scandinava alla Marcialonga trova una naturale spiegazione.Già in occasione dell’edizione 2008 gli stranieri al via erano il 60%, per la quasi totalità scandinavi, norvegesi su tutti, con svedesi e finlandesi a seguire. Un trend confermato anche in vista dell’edizione numero 36, con gli iscritti italiani e norvegesi a proseguire pressoché a braccetto (poco più di 800 gli uni e anche gli altri), seguiti dagli svedesi che, allo stato attuale delle cose, sono circa 500.Una Marcialonga sempre più internazionale, quindi, che lo scorso gennaio ebbe l’onore di ospitare nella propria starting list pure uno dei più grandi fondisti di tutti i tempi, il norvegese Bjørn Daehlie, a raccogliere sotto lo striscione d’arrivo (tagliato per 52esimo) un applauso pari a quello tributato al vincitore, anch’esso “vichingo”, ovvero Anders Aukland, in trionfo solitario davanti al fratello Jorgen e agli svedesi Ahrlin, Svaerd e Fredriksson.La Marcialonga 2009 si presenta così, sempre più “scandinava”, forte delle iscrizioni di atleti del calibro di Thomas Alsgaard (grande protagonista delle scene mondiali dalla seconda metà degli anni Novanta fino al 2003, anno in cui conquistò un doppio oro mondiale proprio in Val di Fiemme) e di Hilde Pedersen, già al successo nel 2007. Atleti che, a quattro mesi dal via, avevano già confermato la propria presenza, in attesa dei grandi nomi che anche questa volta si giocheranno importanti punti della FIS Marathon Cup. La Marcialonga, però, non è solo dei campioni, capace di regalare grandi emozioni al pubblico (e di conseguenza anche agli atleti) con la lunga sfilata dei “bisonti”, veri e propri “avventurieri” che partono da Moena con un solo obiettivo: tagliare il traguardo di Cavalese e vincere la personale sfida con la chiusura dei cancelli.La Marcialonga è anche questo, con un altro momento “clou” riservato all’ultimo classificato, atteso sotto lo striscione d’arrivo al pari del vincitore, nonché incoronato e salutato dal classico colpo di cannone e dai fuochi d’artificio. Un arrivo a notte ormai calata, ma salutato ancora da un numerosissimo pubblico, l’emblema di quell’atmosfera Marcialonga “made in Fiemme e Fassa”.Info: www.marcialonga.it

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