Sabato 15. Lasciata la macchina poco sopra
Chialambertetto, Val d'Ala di Lanzo, con Silvia imbocchiamo un ameno ma ripido sentiero serale verso il
Bivacco Molino. Attraverso una radura fiorita e poi per l'
Alpe di Piana arriviamo al bivio con la via Normale all'Uja, via che contiamo di percorrere domani in discesa. Proseguendo verso destra ci intratteniamo a fare acqua nei pressi di un pianoro aquitrinoso alimentato da una fonte di acqua freschissima, ultima possibilità in quanto al bivacco non ce n'è. Il bivacco è molto bello e accogliente. Dispone di
24 posti e coperte ma non di gas, per cui ci rallegriamo nell'aver portato il fornelletto. Ci sono altri bellissimi fiori attorno. Oltre a noi due ci fa compagnia uno stambecco che si aggira attorno senza troppo timore. Più tardi arriveranno altri due alpinisti, anche loro pretendenti alla cresta dell'Ometto.
Domenica 16. Sveglia alle 6, ma ..ho dormito ben 8 ore e mezza! A casa non mi capita mai per cui viene spontanea la riflessione:
devo salire fin quassù per riuscire a dormire in santa pace? La giornata è perfetta, come da previsioni. L'umore è alto. Un tè caldo e via verso il
Passo dell'Ometto che raggiungiamo in un ora circa. Silvia ha dormito male e non è in gran forma ma sta al gioco. La via è classificata
AD- e presenta difficoltà di
III grado e un dislivello di
350m. Ci leghiamo.. metto le mani sulla roccia un po' fredda all'ombra del mattino. Un controllo al nodo e .
.si parte.
La via è evidente e ben appigliata. La conformazione della roccia permette di usare molti spuntoni e qualche friend per proteggersi, ma per lo più
saliamo in conserva. Il
traverso di 35 metri verso sinistra segna la metà via: ci arriviamo nel tempo previsto: me ne rallegro. Oltre si sale per uno sperone compatto ma ancora ben appigliato. Facciamo
due tiri prima di riprendere la conserva. Quando la pendenza comincia scemare capiamo di essere a pochissimo dalla vetta. Gli ultimi metri.. poi la campana di vetta, la gente salita dalla normale, il sole, il panorama, i sorrisi.
Ci fermiamo in vetta per tutto il tempo che serve a rilassarsi e per apprezzare il grandioso panorama. La discesa per la
Via Normale è ben segnata con vernice rossa-bianca ma a metà sprofondiamo nelle nuvole, dopotutto un bene visto il gran caldo.
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[In salita, alla luce della sera] |
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[Viperina Azzurra] |
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[Barbasso] |
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[Il bivacco non è lontano] |
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[Nebbie serali verso valle] |
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[Arrivo al bivacco Molino] |
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[C'è chi cucina..] |
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[c'è chi si riposa] |
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[Senecio Doronico] |
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[Aglio Romano] |
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[Una visita serale] |
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[Dalla finestra del bivacco] |
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[Il colle dell'Ometto e la omonima cresta, al mattino] |
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[A pochi minuti dal colle col caratteristico torrione da cui prende il nome] |
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[Nell prima sezione della via] |
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[Silvia all'inizio del lungo traverso] |
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[Lungo la seconda parte della via] |
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[Una sosta su spuntone] |
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[Silvia suona la campana il vetta] |
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[Inizio della discesa lungo la via Normale] |
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[Discesa nella nebbia] |
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[Provvidenziale ruscello vicino al pecheggio] |
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