Sabato 28 Luglio. Dopo aver sistemato i ragazzi dai nonni, con Silvia giochiamo l'asso per il weekend. La funivia che da Pranzaira porta alla diga dell'Albigna ci fa guadagnare tempo prezioso e i seguenti 40 minuti di cammino al bellissimo Rifugio Albigna, piacevoli non ostante la pioggia, odorano già di montagna. Serata spensierata a chiaccherare con altri avventori svizzeri e tedeschi ma soprattutto a consultare relazioni per decidere cosa salire l'indomani. Punta Albigna mi fa gola, ma sarà affollata con diverse cordate. Optiamo per pilastro Bio Pfeiler, sperando non sia troppo engagè per noi. Il meteo dovrebbe essere ottimo.
Domenica 29. Con un ora di avvicinamento siamo sotto la nostra via, la Classica, aperta nel 1971. Una
scritta alla base non lascia dubbi, mentre il primo tiro appare
non scontato: nessuna protezione
fino alla sosta, intuibile su una cengetta in alto. Superati i primi metri e raggiunta infine la sosta mi è ben chiara la situazione:
granito ottimo, con
fessure e lame nette.
Soste ottime su due spit da collegare,
protezioni quasi assenti sui tiri, ma roccia adatta all'uso di
friend e nut. Sono nove tiri in tutto con difficoltà massime di
6a ma prevalente
5 / 5+. Un tiro più bello dell'altro.
Discesa per canale detritico e rientro al rifugio nel primo pomeriggio. Celebriamo il successo e la giornata spettacolare con un piatto di Rosti e birra.
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[attraversamento della diga] |
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[Il Rif. Albigna con dietro la Punta Albigna] |
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[Silvia nel temporale] |
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[serata nel rifugio] |
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[Silvia esce dal secondo tetto di 5c+. Forse il tiro più bello della via] |
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[fessura perfetta di 4+] |
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[Il ribaltamento sul penultimo tiro, 5c] |
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[Silvia sulla cima del Pilastro] |
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[in disarrampicata, lungo il canale detritico] |
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[la soddisfazione di avre la via in tasca] |
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