giovedì 23 agosto 2018

Sentiero Roma, giorno 4: Rif. Allievi-Bonacossa - Rif. Ponti

Sabato 11 Agosto. Ho passato la sera a riparare lo scarpone di Carola, il cui tacco è come esploso e si è quasi staccato dalla scarpa. Ho usato del filo da pesca fornito dai simpatici amici sardi (anche loro impegnati sul Sentiero Roma), una fettuccia da arrampicata tagliata e annodata, e due spezzoni di fil di ferro recuperati nei pressi del rifugio. Se la riparazione non dovesse tenere saremo costretti ad abbandonare e scendere per una delle tracce che portano alla sottostante Val di Mello. Vederemo. Anche oggi tappa lunga impegnativa: la traversata della Val le Zocca è breve e anche il seguente
Passo Torrone non richiede dislivello in salita: si tratta in pratica di un canale erboso da percorrere in discesa. Siamo così entrati nella selvaggia Val Torrone. Il tempo oggi è decisamente migliore di ieri e percorriamo la lunga salita verso il Passo di Cameraccio sotto ad un bel sole. L'aria pulita dalla pioggia di ieri ci regala un paesaggio dai colori intensi. Il passo è il più alto del giro con i suoi quasi 3000 metri. Il sentiero è spettacolare ed è un'occasione per vedere da vicino il Picco Luigi Amedeo che tanti anni fa ho salito in arrampicata con l'amico Ivano (via Taldo-Nusdeo).  L'ultimo pezzo verso il Passo del Cameraccio è prima su nevaio e quindi su blocchi instabili. Alla fine ci tiriamo sulle catene e siamo in cima. Il luogo ha un aspetto lunare essendo costituito ora da enormi lastroni di granito liberati dalle pietre che ora si trovano accumulate in enormi ometti. 

Siamo ora nella parte alta della Val di Mello, una balconata di granito da percorrere con un lunghissimo traverso a metà del quale ..perdiamo Emanuele! Sappiamo infatti che si trova davanti a noi ma non lo vediamo più e al passaggio per il bivacco Kima.. non c'è!  Momenti di preoccupazione.. Finalmente lo vediamo, un puntino colorato in mezzo alle pietre, molto in alto sulle rocce (aveva imboccato la traccia verso il bivacco Odello Grandori, direzione Monte Pioda!). Lo chiamiamo, ci sente, ci vede. Per fortuna tutto si risolve nel modo più semplice possibile. Dal lussuoso Bivacco Kima ci avviamo -senza più acqua- verso l'ultimo passo della giornata, la Bocchetta Roma che non appare visibile: non è chiaro dove si possa trovare e in effetti l'ultima ferrata è abbastanza impervia e ripida lungo rocce compatte. Finalmente la raggiungiamo: il panorama è meraviglioso e tutte le valli e i passi delle tappe fin qui percorse sono ben visibili come in un ventaglio. Riscaldati dal sole prendiamo fiato. L'ultimo tratto in discesa -sempre su pietre scomode- ci porta al Rifugio Ponti (e ai suoi simpatici giovani gestori). Sentiamo di avere finalmente il giro in tasca.


[Partenza della tappa: oggi il tempo è bello]

[Carola verso il passo Torrone]

[Punta Rasica e Cima di Castello]



[Il canalone da percorrere per entrare in Val Torrone]








[I pizzi del Torrone con l'Ago di Torrone]

[La val Torrone: dobbiamo risalirla tutta]


[Il Picco Luigi Amedeo]


[Pizzi del Torrone]




[Pecore al pascolo]




[Il Bivacco Manzi, che lasciamo alla ns destra]

[Verso il Passo Cameraccio]


[Una sosta per recuperare le energie]





[L'intaglio del Passo Cameraccio]





[Incrocio con un atleta in allenamento per il Kima]

[Prima delle catene del passo, si supera un nevaio]





[Sosta sul Passo di Cameraccio]





[Ema contempla il Monte Disgrazia]




[La Polisportiva sul passo di Cameraccio]


[Questo è il bivio che ha ingannato Ema]



[Il Bivacco Kima]



[Ema recuperato!]







[Salita alla Bocchetta Roma]



[Bocchetta Roma: anche l'ultimo passo del giro è raggiunto]





[Relax e contemplazione alla Bocchetta Roma]



[Tutte le tappe del giro sono visibili, valle dopo valle]


[Rifugio Ponti in vista]












Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...